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Che tempo farà a febbraio e marzo 2024: le previsioni di lungo periodo dell’Aeronautica Militare

Secondo il tenente colonnello dell’Aeronautica Militare Alessandro Fuccello, intervistato da Fanpage.it, “a febbraio ci aspettiamo un cambio di condizioni meteorologiche. In particolare, a partire dalla seconda decade del mese. A marzo, invece, dovremmo assistere a un abbondante anticipo di primavera con precipitazioni nella media del periodo”.
Intervista a Alessandro Fuccello
Tenente colonnello dell'Aeronautica militare.
A cura di Eleonora Panseri
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Anche i cosiddetti ‘giorni della Merla‘, gli ultimi di gennaio, considerati per tradizione i più freddi dell'anno, hanno deluso tutte le attese e il clima sull'Italia continua a far registrare valori al di sopra delle medie stagionali. Una tendenza che potrebbe tuttavia cambiare nelle prossime settimane.

Durante la seconda settimana di febbraio è infatti atteso sull'Italia l'arrivo di aria più fredda dal Nord Europa che dovrebbe interrompere il lungo periodo di alta pressione che ha caratterizzato l'ultimo periodo, portando con sé precipitazioni e un abbassamento delle temperature. A marzo, invece, assisteremo probabilmente a un anticipo di primavera.

A dirlo è il tenente colonnello dell'Aeronautica Alessandro Fuccello che, intervistato da Fanpage.it, ha provato a fornire le previsioni di lungo periodo per i prossimi mesi.

Il Tenente Colonnello Alessandro Fuccello
Il Tenente Colonnello Alessandro Fuccello

Tenente colonnello, qual è stato il quadro meteorologico degli ultimi mesi?

Secondo i dati raccolti su base nazionale, dopo un'estate torrida, con il mese di luglio che ha fatto registrare valori record (in Sicilia, per esempio, sono stati registrati picchi di 47 gradi), abbiamo avuto un autunno altrettanto caldo. Il mese di ottobre è stato il più caldo degli ultimi 60 anni. E anche a novembre e dicembre sono state registrate temperature al di sopra delle medie del periodo.

Per quanto riguarda invece la piovosità, ottobre e novembre sono stati in linea con i valori stagionali. I mesi autunnali sono infatti considerati il serbatoio idrico nel Mediterraneo perché sono mediamente i più piovosi dell'anno. Dicembre e gennaio invece sono stati particolarmente secchi. Ormai da settimane ci troviamo in questa fase di alta pressione che ha portato scarsità di pioggia e neve sulle nostre catene appenniniche e alpine, con un valore di manto nevoso al 65-70% rispetto al valore medio del periodo.

In Italia a dicembre è stata registrata un'anomalia di quasi 2 gradi rispetto alla media degli ultimi 30 anni e lo stesso per il mese di gennaio. Ora l'alta pressione sta favorendo il soleggiamento ma anche il raffreddamento notturno con minime particolarmente basse: al Centro sono state registrati al mattino anche -7/-8, anche -10 gradi, con notti serene e gelate. Però, se consideriamo globalmente la temperatura media della giornata e le massime, queste sono molto al di sopra dei valori medi climatici. In questi giorni sulle regioni Centro-meridionali abbiamo temperature che oscillano tra i 15-18 gradi e a gennaio abbiamo avuto giornate di 23/24 gradi.

Cosa ci aspetta nei prossimi due mesi, febbraio e marzo?

Premesso che una previsione a lungo termine è sui generis perché guarda a segnali di massima, e possiamo parlare piuttosto di tendenza, a febbraio ci aspettiamo un cambio di condizioni meteorologiche, in particolare, a partire dalla seconda decade del mese. Intorno al 10-15 febbraio sull'Italia è infatti atteso l'arrivo di aria più fredda dal Nord Europa che dovrebbe interrompere questo lungo periodo di alta pressione portando con sé precipitazioni, nevose sui rilievi alpini e sull'Appenino centrale, e un abbassamento delle temperature, che dovrebbero tornare in linea con quelle del periodo in esame.

I segnali ci dicono che il clima dovrebbe rimanere più asciutto sulle isole maggiori e sulle estreme regioni meridionali, mentre al Nord e sulle regioni centrali quest'aria polare-marittima potrebbe portare temperature più in linea con le medie climatiche. Anche se non ci sono indicazioni di fortissime irruzioni fredde o di situazioni di neve in pianura, al momento.

Marzo, invece, dovrebbe essere un mese un po' più caldo con temperature al di sopra delle medie stagionali. E per quanto riguarda le precipitazioni, non vediamo segnali particolari, anche queste dovrebbero essere in linea. Al Sud probabilmente il mese sarà più secco rispetto alla media, al Centro e Nord invece sarà nella media o leggermente al di sotto. Possiamo quindi parlare di un abbondante anticipo di primavera con precipitazioni nella media del periodo, circa 50-70 millimetri di pioggia. Parliamo infatti del classico mese di estrema variabilità climatica, caratterizzato da piogge primaverili.

Ci attendono fenomeni particolarmente violenti?

Questo è difficile dirlo. In autunno, che è la stagione delle grandi alluvioni nella storia italiana, non abbiamo avuto fenomeni eccezionali. Però esistono anche eventi locali che è difficile prevedere a distanza di uno o due mesi. Globalmente ci aspettiamo un mese di marzo con valori nella media, però va detto anche che l'evento estremo sfugge alle maglie di una previsione stagionale.

Per la primavera abbiamo già qualche segnale?

Al momento abbiamo segnali di una primavera sicuramente calda, visto che i modelli stagionali ci mostrano la tendenza fino a luglio. Però questi fanno riferimento a un trend che, ormai da vent'anni, mostra mediamente anomalie termiche positive rispetto alla statistica. Parliamo comunque di una previsione che va intesa come tendenza. Ma teniamo sempre presente che se ci dovesse essere un colpo di coda dell'inverno o eventi di breve durata, non sarà possibile prevederli.

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