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Che tempo farà ad aprile, maggio e giugno 2024: le previsioni di lungo periodo dell’Aeronautica Militare

Dopo l’assaggio di estate dei giorni scorsi, con valori ben al di sopra le medie stagionali, si attende sul nostro Paese il ritorno di condizioni meteo più in linea con quelle primaverili, grazie a un flusso di aria fredda che porterà precipitazioni e un calo delle temperature. Le previsioni di lungo periodo per i mesi di aprile, maggio e giugno del Alessandro Fuccello, tenente colonnello dell’Aeronautica Militare.
Intervista a Alessandro Fuccello
Tenente colonnello dell'Aeronautica militare.
A cura di Eleonora Panseri
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Dopo l'assaggio di estate dei giorni scorsi, con valori ben al di sopra le medie stagionali, è atteso nel nostro Paese il ritorno di condizioni meteo più in linea con quelle primaverili, grazie all'arrivo sull'Italia di un flusso di aria fredda che porterà precipitazioni e un calo delle temperature.

A dirlo a Fanpage.it è Alessandro Fuccello, tenente colonnello dell'Aeronautica Militare, che ha fatto un punto sul meteo dei mesi scorsi e delineato la tendenza per quelli di aprile, maggio e giugno.

"In base ai dati che abbiamo al momento, le prossime due settimane saranno più fresche e piovose della media stagionale, specie al Sud e sul settore adriatico. Il modello indica poi che nella seconda metà di maggio i valori torneranno su quelli del periodo e avremo tempo più asciutto. Giugno, per il momento, si prospetta invece un po' più caldo rispetto alla media climatica, senza particolari segnali di piovosità", sintetizza Fuccello.

Il tenente colonnello dell’Aeronautica militare, Alessandro Fuccello.
Il tenente colonnello dell’Aeronautica militare, Alessandro Fuccello.

Tenente colonnello, com'è stato il meteo degli scorsi mesi? 

Durante i mesi invernali le temperature sono state un poco più alte rispetto alle medie stagionali, non abbiamo infatti avuto episodi di gelate o brinate importanti. Mentre, per quanto riguarda la piovosità, siamo stati abbastanza in linea. Sulle regioni meridionali, sul lato tirrenico e sulle Isole la piovosità è stata più bassa rispetto alle medie, invece al Nord e sul lato adriatico ha rispecchiato quelle del periodo invernale e dell'inizio della primavera.

Anche le precipitazioni nevose sono state molto abbondanti, anche se solo in quota, sull'Appennino ne sono cadute pochissime. Sulle Alpi, infatti, dove lo zero termico si è mantenuto su livelli relativamente alti, è nevicato moltissimo ma in un regime termico primaverile, per cui ci sono stati episodi di valanghe e scioglimento che, da un punto di vista idrico, sono stati importanti per invasi e corsi d'acqua.

Questo perché sono transitate perturbazioni atlantiche che hanno portato quantitativi di precipitazioni molto alti che, a valle, sono risultati piovosi, in quota, invece, di natura nevosa. Non ci aspettavamo sicuramente irruzioni fredde che non ci sono effettivamente state. Abbiamo avuto un inverno senza eventi nevosi in pianura, a parte qualche eccezione, e mediamente caldo.

E rispetto agli anni passati?

Se guardiamo al trend degli ultimi anni, ci siamo orientati verso inverni sempre più miti. L'anno scorso abbiamo assistito a un inizio di primavera molto asciutto, nei mesi di febbraio e marzo, mentre invece ad aprile, maggio e giugno abbiamo fatto un po' di scorte idriche.

Quest'anno, invece, dopo un gennaio secco, febbraio e marzo sono stati in linea con le medie della piovosità, non tanto quelle delle temperature che invece, come dicevamo, si sono mantenute un po' più alte.

In questa seconda metà di aprile e nei maggio e giugno cosa dobbiamo aspettarci?

Questa prima metà di aprile è stata molto calda e umida, generalmente questo è il clima mediterraneo di metà maggio. Ma è normale, aprile è un mese di transizione. Abbiamo già avuto sul nostro Paese il passaggio di alte pressioni di matrice africana che hanno portato, specie l'ultima, tanta sabbia (vedi la neve ‘rosa') e aria calda subsahariana.

Fatto questo preambolo, un flusso di aria fredda Nord Europea, che ha una componente polare marittima, sta facendo il suo ingresso sul nostro Paese mentre parliamo e nei prossimi giorni questo porterà un deciso calo delle temperature. Sul Nord-Est e sull'adriatico avremo anche una diminuzione di 10-12 gradi.

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Torneranno anche le precipitazioni, che riguarderanno le regioni peninsulari, principalmente al Sud e sul settore adriatico. Potremmo avere anche delle grandinate perché l'aria è molto calda e il contrasto termico con quella fredda favorisce la formazione di temporali con grandine.

Avremo venti forti di grecale sul Nord-Est, sulle Venezie e sulle coste romagnole, venti di maestrale sostenuti sulle Isole e sulle coste tirreniche. Uno scenario che perderà i connotati di una stagione quasi estiva.

Quanto durerà questa fase?

Durerà abbastanza, specie sul Nord-Est. Questa settimana rimarranno fuori, come già detto, la Sicilia e le estreme regioni ioniche che sentiranno un po' meno il calo termico, mentre la settimana prossima le temperature saranno al di sotto delle medie su tutte le regioni italiane, con una diminuzione media anche di 8-10 gradi, specie sul settore adriatico. Dopo questa prima flessione, ne avremo un'altra tra sabato 20 e domenica 21 aprile.

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A livello di pioggia, invece, la settimana prossima ci aspettiamo precipitazioni nella media del periodo, leggermente al di sopra nel settore adriatico. Ora non sappiamo ancora dove e quanto pioverà, ma la tendenza ci mostra, fino alla prima settimana di maggio, la possibilità di precipitazioni, in linea con il mese di aprile e non particolarmente secca. Nella prima settimana di maggio non tornerà il caldo con valori elevati, rimarremo nelle medie primaverili.

Ci sarà quindi un bel raffreddamento per questa settimana e la prossima, poi le temperature torneranno a essere quelle del periodo, non il caldo che ha caratterizzato questo inizio del mese. Le previsioni mensili ci proiettano fino a fine maggio, poi ci sono segnali di una situazione più asciutta e il costituirsi dell'anticiclone più stabile.

Dobbiamo aspettarci il caldo estremo in questo periodo?

Il Mediterraneo è un bacino umido, questo è risaputo. Siamo circondati da un mare che è basso e un tasso di evaporazione molto elevato, le estati in questa zona sono umide. È chiaro che ci possono essere casi in cui, specie sulle Isole e le regioni meridionali e peninsulari, come Puglia e Calabria, si verifichino ristagni di umidità molto importanti per cui con 35 gradi di temperatura se ne percepiscono 50.

Ma diciamo che è una situazione abbastanza normale, fa parte di quella che è la climatologia mediterranea. In passato abbiamo avuto casi di temperature percepite veramente alte perché a 38-40 gradi di temperatura reale si aggiungeva un 70% di umidità. A oggi non abbiamo però elementi per fare una previsione in questo senso.

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