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Certificavano malattie inesistenti per far ottenere la pensione di invalidità: sei medici arrestati

Sei medici catanesi sono stati arrestati con le accuse, a vario titolo, di concorso di truffa, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsa perizia e frode processuale. In cambio di denaro permettevano a chi non ne aveva alcun diritto di percepire una pensione di invalidità o un’indennità di accompagnamento “aggiustando” le visite mediche.
A cura di Davide Falcioni
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Permettevano a chi non ne aveva alcun diritto di percepire una pensione di invalidità o un'indennità di accompagnamento "aggiustando" le visite mediche: per questo sei medici siciliani sono stati tratti in arresto questa mattina al termine di un'inchiesta condotta dalla Procura di Catania che vede indagate in totale 21 persone accusate, a vario titolo, di concorso di truffa, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsa perizia e frode processuale. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria e i provvedimenti cautelari sono stati firmati dal Gip del Tribunale di Catania. In manette sono finiti Giuseppe Blancato di 69 anni, Antonino Rizzo di 68 anni, mentre gli arresti domiciliari sono stati disposti per Sebastiano Pennisi di 58 anni, Carmelo Zaffora di 61 anni, e Filippo Emanuele Natalino Sambataro di 62 anni. Per un sesto medico, Innocenza (detta Barbara) Rotundi di 55 anni è stato imposto il divieto di esercitare la professione medica per un anno.

I professionisti destinatari della misura cautelare sono medici generici e specialisti (Antonino Rizzo è un reumatologo e medico di medicina generale, Giuseppe Blancato, è un medico di medicina generale, noto per essere stato individuato come il dottore che curò il boss Nitto Santapaola durante la sua latitanza) e alcuni dipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania e strutture sanitarie convenzionate (Carmelo Zaffora, psichiatra, direttore del modulo complesso Catania Nord del dipartimento di Salute Mentale di Catania, Sebastiano Pennisi è fisiatra, all’ASP di Catania, Poliambulatorio di Ramacca e Filippo Emanuele Natalino Sambataro è cardiochirurgo alla Clinica Convenzionata Centro Cuore Morgagni di Pedara e presidente del Consiglio Comunale di Paternò). L'inchiesta si è concentrata sul periodo tra l'ottobre 2018 e il gennaio 2020 quando, secondo l’accusa, sarebbe stato realizzato un sistema criminale volto a far conseguire ai loro assistiti, producendo certificazioni ideologicamente false e amplificando la gravità di alcune patologie, le indennità di accompagnamento o le  pensioni di invalidità, nonché tutti i benefici previsti dalla Legge 104 a favore di soggetti che, diversamente, non ne avrebbero avuto diritto.

Ai vertici del sistema criminale ci sarebbero stati Rizzo e Blancato i quali, nel seguire sin dall’inizio le pratiche di molti assistiti, finalizzate al riconoscimento di particolari e gravi patologie da parte delle varie Commissioni Mediche, sia dell’Asp che dell’Inps di Catania, si sono avvalsi di una fitta rete di colleghi specialisti che, in cambio di denaro, compilavano certificazioni mediche alterate nella loro essenza se non del tutto false, idonee a fare risaltare patologie inesistenti o, comunque, difformi rispetto alla reale gravità. Gli assistiti venivano anche istruiti dai medici affinché in sede di valutazione di fronte alle competenti commissioni mediche accentuassero le loro patologie e, in particolare, quelle concernenti le capacità cognitive e di deambulazione, anche utilizzando, inappropriatamente, presìdi sanitari (pannoloni, sedie a rotelle, stampelle, ecc…) al fine di palesare oltremodo la gravità della patologia in esame.

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