“Cercasi cameriera che parli veneto”: all’annuncio rispondono romene e ucraine

"A.A.A. Cercasi cameriera. Unico requisito: padronanza del dialetto veneto". Eppure a quell'annuncio pubblicato da Massimiliano Fardin, 36 anni, che con la moglie ha deciso di aprire una nuova osteria-birreria a San Marco, frazione di Resana, nel Trevigiano, non hanno risposto solo donne venete. In realtà, le candidature sono arrivate anche da aspiranti cameriere romene, ucraine e marocchine. Tante donne che, pur di ottenere un lavoro, non si sono fatte spaventare dall'originale annuncia e hanno inviato il proprio curriculum al ristorante. C'è addirittura chi per presentarsi meglio ha inviato la propria candidatura anche in dialetto.
La notizia è riportata dal Corriere della Sera che ha intervistato il signor Fardin. "Vogliamo ripercorrere la tradizione della cucina veneta, è necessario che chi si presenta al tavolo sappia parlare il dialetto ", ha spiegato l’imprenditore. Le risposte all'annuncio sono arrivate da ogni parte d'Italia: dalla Puglia al Piemonte. Ma Fardin ha già fatto il ‘provino' a tre ragazze, tra cui una rumena e una ucraina. “Cerchiamo una cameriera che parli veneto perchè questo è lo stile del locale – dice ancora – . Non è un fatto di razzismo verso qualcuno, è semplicemente perchè il nostro menu sarà in dialetto”. Eppure le straniere qualche speranza ce l'hanno: "Vogliamo però che sappia anche barcamenarsi con l’inglese, che può sempre capitare qualche turista: la città di Giorgione è a due passi. Pensa, l’altro giorno ho visto due turisti in un bar qui vicino. Non riuscivano ad ordinare da mangiare perché non si capivano con la lingua", dice l'uomo.