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Catania, 19enne stuprata e filmata dal branco: “Uno di loro si è vantato al bar subito dopo”

La rivelazione del pm Marisa Scavo dopo l’arresto dei tre giovani a Catania: “Era una caccia alla preda sessuale tanto che uno dei tre è tornato nello stesso pub vantandosi dell’impresa con il barista”. “Per loro e scontata consuetudine tanto che hanno inviato il video alla vittima non tanto per minaccia, quanto con l’idea che ci si potesse divertire di nuovo tutti insieme”.
A cura di Antonio Palma
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I tre giovani arrestati nelle scorse ore con l'accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza statunitense di 19 anni, si aggiravano tra le strade della movida catanese in cerca di prede sessuali da avvicinare, circuire e aggredire. Per questo, quando hanno visto quella ragazza straniera che beveva in uno dei tanti locali del centro, l'hanno subito puntata con uno scopo ben chiaro fin dall'inizio: soddisfare i loro istinti sessuali. Ne sono convinti i pm di Catania che indagano sui fatti avvenuti il 15 marzo scorso nella città etnea e che hanno portato in carcere tre ragazzi tra i 19 e i 20 anni. Secondo il procuratore aggiunto di Catania, Marisa Scavo, il gruppetto infatti era impegnato in una vera e propria "caccia alla preda sessuale" per le strade e i locali, culminata poi con lo stupro della giovane. Un comportamento da loro ritenuto normale tanto da filmare tutto e inviare lo stesso video alla vittima.

"È accaduto quello che purtroppo ormai accade con frequenza. Con ragazzi che si muovono fra ritrovi e pub della movida come il branco alla ricerca della vittima con cui appagare ogni istinto", ha spiegato al Corriere della Sera il magistrato che, con il collega Andrea Ursino, ha chiesto al gip gli ordini di arresto per i tre ragazzi. "La cosa peggiore è che pensino sia scontata consuetudine vivere la follia della movida del fine settimana andando in cerca di una preda sessuale. Di questo si tratta. L’obiettivo non è la conoscenza, l’instaurare un rapporto d’intesa, ma l’esclusiva soddisfazione del piacere erotico" ha aggiunto il pm.

"Non a caso, dopo lo stupro, uno dei tre è tornato nello stesso pub vantandosi dell’impresa con il barista  dicendo tronfio ‘ce la siamo caricata' ", ha rivelato il procuratore Scavo, sfogandosi: "Ci siamo trovati davanti a uno squallore infinito". "Come abbiamo capito con il mio collega, questi ragazzi hanno la testa imbottita di immagini pornografiche. È una gioventù drogata dalla pornografia. E infatti quella sera l’hanno girato in diretta, un loro video. Abusando di una ragazza fatta ubriacare. E inviando con tracotanza alla vittima il giorno dopo lo stesso video. Non tanto per minaccia, quanto con l’idea che ci si potesse divertire di nuovo tutti insieme" ha proseguito il magistrato, concludendo: "È l’orrore di una mentalità devastante che dovremmo riuscire ad arginare con una nuova cultura e con una attenta educazione".

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