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Catania, 17enne incinta costretta a prostituirsi da fidanzato, suocera e cognata

In manette sono finite cinque persone, oltre alla famiglia del compagno della vittima, anche due “clienti” che hanno approfittato della condizione di estremo bisogno e di degrado della ragazza.
A cura di Giorgio Scura
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CATANIA. Minorenne, in attesa di una bambino e costretta a vendere il proprio corpo per pochi spiccioli dalla famiglia del suo uomo. Questa la storia di degrado che arriva da Catania dove una 17enne incinta aveva lasciato una casa protetta a cui era stata affidata dal Tribunale per i minorenni di Catania per andare a vivere con il compagno 21enne, da cui aspettava un figlio, e le future suocera e cognata, rispettivamente di 55 e 22 anni. Le due donne però avrebbero costretto la 17enne a prostituirsi in cambio di generi alimentari e pochi soldi.

La squadra mobile ha arrestato l'uomo, sua madre e sua sorella. In carcere sono stati condotti anche due ‘clienti', di 54 e 65 anni, della minorenne. Nei loro confronti la polizia ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip, su richiesta del gruppo della Procura di Catania specializzato in reati contro vittime vulnerabili.

Le due donne sono accusate di avere "favorito, sfruttato e organizzato" la prostituzione della minorenne, "tenendo contatti e organizzando gli incontri con i ‘clienti'". Il compagno della 17enne è indagato per maltrattamenti fisici e verbali nei suoi confronti, nonostante lo stato di gravidanza, e di avere "beneficiato dei proventi che la ragazza riceveva dalla prostituzione". In carcere sono finiti P.B.C., classe1966; S.F., classe 2000; S.V.G., classe 1999; B.A., classe 1967; S.A., classe 1956.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso sulla base di indagini coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ed eseguite dalla squadra mobile, a seguito delle segnalazioni pervenute al compartimento di polizia postale Sicilia Orientale.

La segnalazione, infatti, riguardava una minorenne che si prostituiva. La minore, di anni 17, incinta, era dedita alla prostituzione in cambio di somme di denaro destinate al pagamento di visite mediche o all’acquisto di generi alimentari.

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