Caso Bellomo: chiesto il processo per il giudice che imponeva minigonne e tacchi alle borsiste

Stalking e lesioni personali gravi. Sono queste le accuse per cui la Procura di Piacenza ha chiesto il rinvio a giudizio per Francesco Bellomo, consigliere di stato destituito, e per Davide Nalin, pubblico ministero di Rovigo sospeso dal suo ruolo. La richiesta è stata firmata dai pm Roberto Fontana e Emilio Pisante al termine delle indagini per la vicenda della giovane piacentina di trentadue anni che nell’autunno del 2016 si era rivolta alla magistratura, dopo un esposto presentato dal padre, per denunciare il comportamento durante la partecipazione alla scuola di formazione “Diritto e Scienza” diretta da Bellomo. Secondo quanto anticipato da quotidiani locali e nazionali, i pm argomentano in modo capillare una vicenda che si basa su diverse deposizioni di diverse donne che sono state ascoltate in questi ultimi mesi dalla squadra mobile di Piacenza.
Le ragazze sarebbero state sottoposte a vincoli pressanti di natura personale – Sono stati denunciati i presunti atteggiamenti tenuti in particolare da Francesco Bellomo nei confronti delle ragazze che, per ottenere un contratto di borsa di studio, avrebbero sottostato a vincoli pressanti di natura personale. Ad esempio, Bellomo avrebbe vietato loro di sposarsi – pena l'espulsione dal corso – oppure c’era il famigerato “dress code” fatto di tacchi alti e minigonne. L’ex consigliere di stato avrebbe di fatto “controllato” la vita privata e sentimentale delle borsiste: i magistrati piacentini fanno riferimenti a ricatti e regole rigide spesso dirette a soddisfare le sole pretese dello stesso Bellomo. Gli inquirenti, in sostanza,contestano al magistrato un intervento molto invasivo nella vita privata della presunta vittima. Un intervento che avrebbe comportato un forte stress alla giovane poi evoluto in disturbi psichici rilevanti.