Il Sindaco contro lo Stato: piuttosto che alzare le tasse ai cittadini si dimette

Un altro aumento di tasse in un periodo in cui i Comuni devono barcamenarsi per far quadrare i conti senza pesare troppo sulle tasche dei cittadini. Una responsabilità troppo grande per Renato Modenese che, ieri sera, ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni da sindaco di Casale di Scodosia. Queste le sue motivazioni, riportate dal Mattino di Padova: "Per fare andare avanti un Comune, e come ci impone lo Stato, noi sindaci siamo costretti ad aumentare la tassazione nei confronti dei cittadini. Siamo infatti estremamente vincolati dal patto di stabilità e non possiamo nemmeno attingere agli eventuali avanzi di bilancio". Insomma, un passo indietro per protestare contro il ‘sistema Italia' che impone una eccessiva tassazione.
L'unica soluzione sarebbe quella di attingere alle tasche dei suoi cittadini "e io sinceramente non me la sento", ha confessato Modenese, "visto il periodo di crisi in cui sono costrette a vivere le famiglie e le realtà economiche del territorio. Per questo mi tiro indietro e rassegno le mie dimissioni". Dimissioni che saranno ritirate solo nel caso in cui il Governo dia qualche buona notizia: "Ho 20 giorni di tempo per ritirarle: lo farò solo se mi arriveranno altri trasferimenti dallo Stato o se sarà decisa una modifica del patto di stabilità. Ho 500 mila euro di avanzo di amministrazione 2012 e non ho intenzione di alzare le imposte ai miei cittadini solo perché una regola assurda mi impone di non toccarli". In tal senso, è giusto chiedersi se il sia un annuncio provocatorio per scuotere l'opinione pubblica o se sia realmente intenzione a portare avanti la sua decisione. "Nel mio territorio ho 400 aziende piccole e medie – ha continuato Modenese- che già soffrono per la crisi economica. Con che coraggio aumento l'Imu, i rifiuti e l'addizionale Irpef sapendo che ho da parte dei soldi che non mi permettono di spendere? Io non ci sto e a queste condizioni preferisco non fare più il sindaco".