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Covid 19

Brusaferro (Iss): “Curva decresce, ma contagi 10 o 20 volte superiori ai valori conosciuti”

In tutte le Regioni l’indice di contagiosità del coronavirus R0 è sotto l’1 secondo quanto ha spiegato il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa di questa mattina organizzata dall’Istituto Superiore di Sanità. Brusaferro ha confermato “che la curva epidemiologica continua a scendere”.
A cura di Susanna Picone
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Il professore Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), nel corso della conferenza stampa di questa mattina sul report epidemiologico sul coronavirus Covid-19, ha spiegato che la curva continua a decrescere e affermato che il numero di casi positivi è in decrescita in tutto il Paese. Aumenta "invece il numero delle Regioni con casi limitati", ha aggiunto Brusaferro. "La curva continua a decrescere sia come casi che per numero di sintomatici”, le parole del presidente dell’Iss che ha specificato che i dati positivi "sono la conseguenza delle misure messe in atto". "Il numero delle regioni dove i casi sono limitati sta aumentando progressivamente – ha spiegato ancora il professore – il valore RT (che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva) in tutte le regioni è sotto 1".

Brusaferro: "Stessa curva italiani e stranieri"

Si riduce anche il numero delle zone rosse che, in tutta Italia sono diventate 74 rispetto alle 116 di una settimana fa, ha spiegato sempre Brusaferro. "Sono dati molto positivi – ha detto – che dimostrano la bontà delle misure messe in atto e dell'adesione dei cittadini a tale norme". Brusaferro ha spiegato tra le altre cose che la curva dell'epidemia di Covid-19 è analoga negli italiani e negli individui di nazionalità straniera. Negli individui di nazionalità straniera sono stati rilevati 6.395 casi. Ha poi ribadito che un’alta percentuale delle vittime di coronavirus aveva più patologie, l'84 percento aveva due o tre malattie.

Riaprire le scuole porterebbe il tasso di contagio R0 a 1,3

Dopo Brusaferro è intervenuto in conferenza stampa Stefano Merler dell'Istituto Kessler che ha illustrato i criteri alla base dello studio Iss sulla fase 2 consegnato al governo. Merler ha parlato dell'eventuale riapertura delle scuole e dei bambini, che "sono meno suscettibili all'infezione del 66 percento". Secondo l'esperto, riaprire le scuole porterebbe subito il tasso di contagio R0 a 1,3. La logica del documento epidemiologico elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità con la Fondazione Kessler è riaprire il Paese cercando di capire quale variabile ha più peso nella diffusione del virus. "È uno studio nazionale che dovrà essere modulato sui dati regionali ed è focalizzato alla riapertura e i modelli dovranno essere aggiornati periodicamente e tarati sulle realtà regionali", ha spiegato. L'esperto ha ricordato anche che qualcuno ha detto che i conti sono sbagliati "ma ad oggi si può essere infettato il 3-4 percento della  popolazione, cioè 4 milioni, quindi i positivi in grado di trasmettere l'infezione devono essere moltiplicati per 10 o 20, sono numeri molto più grandi".

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