Brunico, il giallo della donna morta nel rogo di casa: “Nicoleta strangolata da un cavo”

Nicoleta Caciula sarebbe morta ancor prima che un incendio iniziasse a devastare una palazzina di Brunico, nella provincia di Bolzano. Si tratta della donna trovata priva di vita martedì scorso dai Vigili del Fuoco di Brunico, che tempestivamente avevano evacuato un edificio nel quale era divampato un incendio accompagnando gli inquilini all’esterno. I pompieri avevano messo tutti in salvo, tranne Nicoleta, che al loro arrivo era già morta. “Purtroppo quando siamo entrati nel monolocale al secondo piano in cui si erano sviluppate le fiamme abbiamo trovato a terra una donna deceduta. Per lei non c’era più niente da fare”, aveva detto dopo l’intervento il comandante dei Vigili del Fuoco. Ma in realtà Nicoleta Caciula, romena di quarantasei anni da tempo residente in Alto Adige, è morta per strangolamento. Questo quanto accertato dall’autopsia. Sul cadavere della donna, attorno al collo, c’era una prolunga elettrica. Dagli accertamenti medico legali risulta inoltre che non aveva inalato il fumo del rogo.
Omicidio o suicidio? – Il sospetto dunque è che potrebbe trattarsi di un omicidio, anche se per il momento non viene ancora esclusa neppure l’ipotesi di suicidio che comunque appare inverosimile sia per le modalità che per quanto dichiarato dalle amiche della vittima, che la descrivono come una donna serena e con un lavoro stabile. Al momento non ci sono indagati e gli inquirenti stanno raccogliendo le testimonianze delle persone più vicine alla vittima come ad esempio il fratello che abita nello stesso quartiere. Un'amica ha raccontato che fra due settimane sarebbero partite insieme per una vacanza in Romania. Gli inquirenti sono anche alla ricerca di un possibile movente che possa spiegare chi avrebbe potuto nascondere un omicidio dietro la messa in scena dell’incendio (secondo i vigili del fuoco l'incendio non ha avuto cause accidentali). Sembra che Nicoleta non avesse nemici e la stessa autopsia non ha riscontrato segni che facciano pensare a un tentativo di difesa o resistenza da parte della vittima. Neppure la porta del suo monolocale presentava segni di scasso. Insomma, quello di Nicoleta appare come un giallo ancora tutto da decifrare.