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Botte e minacce di morte alla fidanzata: condannato a 3 anni il rapper Traffik

Maltrattamenti nei confronti della ex fidanzata, violazione del domicilio e resistenza a pubblico ufficiale. Sono le accuse rivolte a Gianfranco Fagà, 25 anni, alias “Traffik”, rapper romano condannato in primo grado dal tribunale di Novara a tre anni e due mesi di carcere. A denunciarlo un anno fa l’ex compagna.
A cura di Davide Falcioni
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Maltrattamenti nei confronti della ex fidanzata, violazione del domicilio e resistenza a pubblico ufficiale. Sono le accuse rivolte a Gianfranco Fagà, 25 anni, alias “Traffik”, rapper romano condannato in primo grado dal tribunale di Novara a tre anni e due mesi di reclusione. Il musicista era stato denunciato dall'ex fidanzata il 14 ottobre dello scorso anno: in quell'occasione, dopo aver raggiunto il Piemonte affittando un driver, Fagà aveva cercato la giovane al'ospedale Maggiore di Novara e, non trovandola, si era recato nella sua abitazione. Era stata a quel punto la mamma della ragazza a chiamare i carabinieri. Ai militari, poi,  aveva raccontato di violenze pregresse e minacce di morte, tutte negate dal rapper che non solo aveva insultato i carabinieri, ma uscito dalla caserma aveva pubblicato una storia su Instagram denigrando l’Arma.

Nel corso del processo di primo grado è emerso che le accuse nei confronti di Traffik erano veritiere. Assistito dal suo avvocato Enrico Faragona, il musicista ha sempre negato ogni addebito ma il tribunale di Novara ha stabilito diversamente condannandolo a tre anni e due mesi. Il giovane si trova già in carcere per scontare una condanna per una rapina commessa nel 2019 a Roma ai danni di alcuni fan. Anche per quella vicenda Traffik era stato fermato in provincia di Novara dai carabinieri che lo avevano arrestato mentre si stava recando in Svizzera per tenere un concerto. Nei mesi scorsi un altro musicista rap era finito nei guai per un caso di maltrattamenti nei confronti della fidanzata. Matteo Macaluso, 21 anni, in arte Eyes era stato tratto in arresto per aver aggredito la fidanzata  incinta in un albergo a Pieve di Cento, nel Bolognese. Era stato accusato di lesioni aggravate; dopo aver scontato la sua condanna in carcere si è scusato con tutti con un messaggio sui social.

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