Bologna, promozione negata a un carabiniere perché convive senza essere sposato

Il Tar del Lazio con una recente sentenza ha negato a un carabiniere una promozione. Questo perché il carabiniere – si tratta di un sottufficiale in servizio a Bologna – per anni ha convissuto con una donna rinunciando al matrimonio. Secondo il tribunale amministrativo, dunque, con la sua condotta il militare ha “violato l’obbligo di contegno nella vita privata”. Appunto perché ha convissuto per molto tempo con una persona senza sposarsi. Quella promozione che attendeva da anni, dunque, non è mai arrivata per il sottufficiale in servizio a Bologna. Secondo il Tar l’avanzamento di grado avrebbe infatti significato “indurre la cittadinanza a ritenere premiato un militare dalla condotta non esemplare”.
I precedenti simili – C’è da dire che il caso di questo carabiniere di Bologna non è neppure il primo simile. Nel 2008, ad esempio, la Corte di Cassazione aveva ribadito che i carabinieri, in quanto appartenenti alle forze armate, “sono chiamati a una condotta esemplare a salvaguardia del prestigio del corpo di appartenenza”. Anche il Consiglio di Stato aveva respinto il ricorso di un militare punito perché corteggiava una barista e neppure il comandante del Nucleo radiomobile di San Donà di Piave aveva potuto far nulla contro il suo trasferimento per “incompatibilità ambientale”: il maresciallo aveva lasciato la moglie per un’altra donna senza mai però ufficializzare la separazione. Una situazione che era “sfavorevolmente commentata in pubblico” e quindi, anche se privata, rischiava di degenerare in manifestazioni lesive del prestigio dell’Arma.