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Bologna, candidato leghista aggredito: lancio di escrementi e insulti al banchetto di Giulio Venturi

Insulti, minacce e un sacchetto di feci lasciato sul banchetto elettorale: è quanto è successo giovedì 30 settembre al capolista bolognese della Lega Giulio Venturi, che denuncia l’aggressione sui suoi social network. “Un gruppetto di persone ha cercato di lanciarmi addosso degli escrementi, dandomi del fascista”, dichiara il trentottenne. “Con queste azioni però dimostrano che gli unici veri fascisti sono loro”. Il consigliere uscente a Palazzo D’Accursio non ha sporto formale denuncia.
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Il capolista della Lega a Bologna Giulio Venturi denuncia di essere stato aggredito verbalmente e fisicamente mentre distribuiva volantini presso il suo banchetto di via dell'Indipendenza, in pieno centro città, giovedì 30 settembre. "Due donne e un uomo si sono avvicinati al mio banchetto", esordisce il candidato di centro destra, che descrive i suoi aggressori come "classici ragazzi dei centri sociali, mal vestiti e rasta". "Prima mi hanno insultato dandomi, tra le altre cose, del fascista. Poi mi hanno rovesciato e smontato il banchetto, finché non sono riuscito a farli allontanare".

"Mi han lanciato addosso escrementi"

Stando alla testimonianza del trentottenne già Export Manager, che sui suoi social ha postato un video di denuncia subito dopo l'accaduto, gli aggressori sono tornati dopo mezz'ora portando con se un sacchetto di feci, "probabilmente umane". "Hanno tentato di gettarmele addosso – riferisce il capofila della Lega e consigliere uscente a Palazzo D'Accursio – ma per fortuna sono riuscito a impedirglielo. Prima di andarsene hanno comunque lasciato il sacchetto di feci sul mio banchetto". In seguito sono intervenuti diversi agenti di polizia che hanno assicurato a Venturi che avrebbero tentato di individuare gli aggressori anche analizzando i contenuti delle telecamere di video sorveglianza presenti nell'area.

"Le attuali leggi non tutelano i cittadini"

"Questo è il clima che si respira in questa città", continua il candidato della Lega. "Danno a noi dei fascisti, ma i veri fascisti antidemocratici sono loro". Alla domanda se abbia o meno sporto formale denuncia, il trentottenne nipote del giuslavorista Marco Biagi risponde di non averlo fatto in quanto "in questo momento ci sono poche leggi che tutelano i cittadini per questo genere di episodi".

"È stata comunque un'esperienza molto spiacevole, in tanti anni non mi era mai capitata una cosa del genere", continua Venturi, che se la prende con l'amministrazione di sinistra, accusata di tutelare questi soggetti "che rappresentano per loro un bacino di voti".

Odio verso le destre

"A Bologna c'è un clima molto pesante e di odio verso chi esprime idee diverse e di destra, anche là dove si tratta di una destra moderata come quelle che io rappresento. Con questi odiatori seriali non c'è alcun modo di confrontarsi serenamente, attaccano per partito preso senza conoscere la persona e per un odio cieco verso le cosiddette ‘destre' senza distinzioni o discernimento. Usano una retorica antiquata dandoci dei fascisti, senza comprendere che il fascismo è in realtà un fenomeno ormai ampiamente superato".

E conclude: "È il momento di rendere Bologna un luogo più sicuro con una serie di azioni volte ad evitare che questi ‘ragazzotti' facciano i prepotenti e gli arroganti con i cittadini bolognesi". Nella sua campagna elettorale Venturi ha più volte ribadito la necessità di maggiori controlli, pene più severe per chi commette atti violenti, di più agenti delle forze dell'ordine e di telecamere sul territorio.

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