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Bologna, accoltellata da ex dopo averlo rifiutato: Nadia Khaidar muore dopo 3 mesi di agonia

La donna – 50enne di origini marocchine – non è sopravvissuta alle ferite riportate nell’aggressione da parte del suo ex compagno, avvenuta lo scorso 27 luglio a Bologna.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio
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È morta dopo quasi tre mesi di ricovero in ospedale Nadia Khaidar, 50enne di nazionalità marocchina picchiata e accoltellata dal suo ex fidanzato, il 44enne Redouane Ennakhali, già noto alle forze dell'ordine. La donna – come riferisce Il Resto del Carlino – non è sopravvissuta alle ferite riportate nell'aggressione da parte del connazionale. L'accusa per l'uomo sarà riformulata da tentato omicidio a omicidio.

Nadia, impiegata in un hotel del capoluogo emiliano, era stata massacrata il 27 luglio. Quella domenica, nel quartiere Santa Viola, l’uomo l’aveva attesa, speronato con l’auto e poi colpita con una furia cieca: calci, pugni, coltellate. Il volto devastato, il corpo riverso in un lago di sangue e vetri infranti. Come in molte altre occasioni, la donna aveva rifiutato di tornare insieme al suo ex e per questo era stata aggredita.

Portata d’urgenza all'ospedale Maggiore in condizioni disperate, era rimasta in rianimazione per settimane prima di essere trasferita a Santa Viola. Da allora, Nadia non aveva mai ripreso conoscenza.

Con la sua morte, l’accusa nei confronti di Ennakhali cambia: da tentato omicidio a omicidio volontario. Sul caso indagano i carabinieri del Radiomobile, coordinati dal pm Domenico Ambrosino.

A denunciare l’aggressione erano stati i vicini di casa, richiamati dalle urla provenienti dall’appartamento dove Nadia viveva con la cugina e il nipote. I militari l’avevano trovata riversa a terra, esanime, mentre l’uomo era stato arrestato poco dopo.

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