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Blitz ambientalista di Ultima Generazione a Firenze: attivisti incatenati sotto il David di Michelangelo

Nuovo blitz di Ultima Generazione a Firenze. Domenica 7 aprile, intorno alle 12.20, quattro attivisti si sono seduti e incatenati alla ringhiera che protegge il David di Michelangelo, all’interno della Galleria dell’Accademia. “Il coraggio del giovane David contro il gigante Golia rappresenta il potere che ogni persona ha di poter contrastare le ingiustizie dei potenti”, spiegano gli ambientalisti.
A cura di Eleonora Panseri
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Nuovo blitz degli ambientalisti di Ultima Generazione a Firenze dove oggi, domenica 7 aprile, intorno alle 12.20, quattro attivisti si sono seduti e incatenati alla ringhiera che protegge il David di Michelangelo, all'interno della Galleria dell'Accademia, srotolando uno striscione con scritto "Fondo Riparazione".

Altri quattro attivisti hanno poi fatto partire la Canzone di Maggio di Fabrizio De André e distribuito volantini sull'alluvione di Campi Bisenzio, avvenuta lo scorso novembre. Il brano ha accompagnato un appello per partecipare alle iniziative di Ultima Generazione in programma a Roma per l'11 e 25 maggio. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

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Emma, 24 anni, una degli attivisti presenti ha spiegato così le motivazioni dell'azione di prostesta: “David aveva paura di combattere contro il gigante ma non si è arreso. Anche noi possiamo sentirci così davanti a tutte le ingiustizie del mondo. Ci possiamo sentire piccoli, esattamente come si sarà sentito David. Però abbiamo l'intelligenza, abbiamo la forza. La nostra unione è la nostra fionda. Anche noi possiamo sconfiggere il gigante, dobbiamo essere come Davide. Ci vediamo a Roma l’11 e 25 maggio. Maggio ha bisogno del vostro coraggio!

"Un visitatore straniero si è seduto assieme ai cittadini di Ultima Generazione. Il coraggio del giovane David contro il gigante Golia rappresenta il potere che ogni persona ha di poter contrastare le ingiustizie del potere e dei potenti", si legge in un comunicato diffuso da Ultima Generazione.

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"La nostra richiesta è di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato. – prosegue ancora la nota del gruppo – I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari. Per questo continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile non violenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi".

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