Bimbo ucciso ad Ancona, il padre ha confessato: “Non ricordo come ho fatto”

Il bimbo di cinque anni trovato morto in casa il 4 gennaio, in provincia di Ancona è stato ucciso dal padre, disoccupato e con problemi psichici, da subito il principale sospettato. Ora gli investigatori stanno cercando di capire se si sia trattato di un raptus d'ira, generato forse da un capriccio del piccolo, o di un delitto premeditato. L'uomo ha confessato il delitto ieri mattina, dopo un lungo interrogatorio.
Besart Imeri è uscito con il figlio Hamid, di 5 anni, per una passeggiata. Sono usciti dalla loro abitazione al civico 17 di via Bonanni a Cupramontana e sono saliti in auto, la Toyota Yaris parcheggiata poco distante. Proprio lì, sul sedile posteriore, sarebbe stato strangolato il bambino.
Adesso l'uomo, macedone, 25 anni ancora da compiere, padre di un altro figlio più piccolo e in attesa di un terzo pargolo, ex saldatore ore disoccupato e con alle spalle problemi psichici, si trova in carcere a Montacuto con l'accusa di omicidio volontario aggravato dai legami di parentela. L'uomo è sorvegliato a vista dagli agenti di polizia penitenziaria per il rischio che possa commettere atti di autolesionismo.
L'uomo soffre di depressione, con frequenti sbalzi d'umore, ed è peggiorato negli ultimi mesi dopo aver perso il lavoro da saldatore. Il paese di Cupramontana è sconvolto e non si spiega un gesto così crudele. Le dichiarazioni spontanee rese nella notte del 5 gennaio al pm di Ancona Valentina Bavai nella caserma dei carabinieri costituiscono per gli inquirenti una "confessione esauriente" del giovane papà, che però, non è riuscito a descrivere il contesto dell'aggressione. L'uomo però non avrebbe mostrato nessun segno di pentimento o commozione. All'arrivo del suo legale, Besart si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per capire il "movente", i militari hanno sentito in ospedale a Jesi, dov'è stata ricoverata la moglie 24enne, sotto shock, incinta al settimo mese, da cui l'uomo ha avuto anche un altro figlio piccolo. "Sapevo che avevano difficoltà a pagare l'affitto – ha riferito Luigi Cerioni, sindaco della cittadina – ma da qui a immaginare una tragedia del genere…".
Il difensore dell'omicida, Raffaele Sebastianelli, non esclude di richiedere perizie specifiche. La convalida del fermo per il 25enne si terrà la mattina del 7 gennaio davanti al gip: forse in quell'occasione sarà in grado di spiegare meglio l'accaduto. Ancora non c'è una data invece per l'autopsia che verrà eseguita ad Ancona dal medico legale Mauro Pesaresi. Dagli accertamenti autoptici potranno arrivare elementi decisivi per capire la precisa causa delle morte del bambino e l'esatta dinamica dei fatti.