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Bimbo di 7 anni rischia di annegare all’acquapark di Gallipoli: rianimato per 25 minuti, è in coma

Gli sforzi, prima del bagnino della piscina e poi dei soccorritori del 118 accorsi sul posto, sono stati decisivi per rianimare il bimbo le cui condizioni però restano gravissime. Il piccolo è ricoverato in rianimazione nell’ospedale in provincia di Lecce.
A cura di Antonio Palma
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Sono gravissime le condizioni del bambino di 7 anni salvato in extremis dall’annegamento ieri in un parco acquatico di Gallipoli. Il piccolo è ora ricoverato in coma nel reparto di rianimazione dell’ospedale in provincia di Lecce dove è giunto nel pomeriggio di domenica 20 luglio dopo lunghe manovre rianimatorie da parte dei soccorritori, andate avanti per oltre 25 minuti.

La speranza di tutti è che gli sforzi, prima del bagnino della piscina e poi dei soccorritori del 118 accorsi sul posto, possano essere decisivi per salvare il bimbo. Tutto dipenderà da come evolverà la situazione clinica del piccolo nelle prossime ore. Le condizioni sono giudicate molto gravi dai medici che però non disperano. Tutto dipende anche da quanto tempo il piccolo è rimasto sott’acqua senza respirare e cioè per quanto tempo il cervello non ha ricevuto ossigeno.

In base alla permanenza in acqua senza respiro, infatti, potrebbero esserci danni cerebrali più o meno gravi. “Purtroppo non possiamo datare per quanto tempo il bambino è rimasto sott’acqua e non ha respirato. Questo aspetto determinerà l’evoluzione clinica” ha spiegato infatti al Quotidiano di Puglia il responsabile del servizio emergenza-urgenza dell’Asl di Lecce.

Il 118 tiene a sottolineare l’intervento tempestivo dei soccorsi che si sono rivelati decisivi per rianimare il bimbo. Dopo l’allarme lanciato dai presenti, sul posto è accorsa in poco tempo l’ambulanza partita dalla postazione cittadina, con infermiere a bordo, mentre alcuni minuti dopo è giunta anche l’automedica da Casarano.

“All’arrivo dell’infermiere il bagnino stava già tentando di rianimare il minore con il massaggio cardiaco esterno. Il nostro operatore è quindi intervenuto con la terapia su delega della centrale operativa e così il cuore del piccolo è tornato a battere” ha ricostruito il dirigente del servizio emergenza salentino, concludendo: “L’attività di rianimazione, tra 118 e ospedale, è andata avanti per 25 minuti. La situazione è critica anche se ci auguriamo un risvolto positivo”.

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