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Covid 19

Billionaire, per la procura è epidemia colposa: “Nessuna misura anti-Covid nel locale di Briatore”

La procura di Tempio Pausania ha notificato la chiusura indagine al rappresentante legale della struttura (58 lavoratori, tra cui lo stesso Briatore risultò positivo al Coronavirus alla fine di agosto). Il reato di lesioni colpose è invece stato contestato ai gestori del Phi Beach e del Country Club. Altri due locali tra i più importanti della Costa Smeralda, in Sardegna.
A cura di Biagio Chiariello
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 I focolai di Covid nelle discoteche della Costa Smeralda (estate 2020) si sono propagati anche per colpa dei gestori. Ed ora  Billionaire, Phi Beach di Baja Sardinia e il Country Club di Porto Rotondo. — fra i locali più noti del nord Sardegna — sono ora sotto accusa: il primo è accusato di epidemia colposa, gli altri due di lesioni colpose. La Procura di Tempio Pausania ha notificato la chiusura indagini agli amministratori dei tre locali notturni della costa gallurese: non avrebbe adottato tutte le misure appropriate per evitare che si diffondesse il virus tra i dipendenti.

I contagi al Billionaire e negli altri locali

In tutto risultarono positivi 58 lavoratori del locale di Flavio Briatore. Infine lo stesso imprenditore, contagiato — insieme con personaggi noti del mondo del calcio e dello spettacolo — era risultato positivo a Montecarlo e poi ricoverato a Milano all’ospedale San Raffaele. Per quanto concerne le altre due discoteche i gestori non fornirono, secondo la procura, mascherine in numero sufficiente ai dipendenti. E alcuni presidi che consegnarono ai lavoratori non erano nemmeno dei Dpi, ma solo mascherine prive di efficacia filtrante con il logo dei rispettivi locali. Al Country Club c’era stata una festa con la partecipazione di un gruppo di giovani romani arrivati in Sardegna da Ibiza, isole greche e Malta. La stessa comitiva, rientrata a casa, è stata sospettata di aver diffuso il virus in Lazio e in Toscana.

La difesa del Billionaire

Critica per la decisione della procura l'avvocato Antonella Cuccureddu, che difende il rappresentante legale del Billionaire: "Si tratta di contestazioni inaspettate sia perché i fatti descritti non corrispondono a quelli realmente accaduti, sia perché gli stessi sono stati ricondotti al reato di epidemia colposa, che si ha quando una persona diffonde germi patogeni. La contestazione di epidemia in un contesto di pandemia, cioè di circolazione del virus in più continenti ed ancor più in un ambito territoriale, l’Italia, in cui essa aveva massima diffusione, appare singolare così come leggere che una persona abbia potuto diffondere il virus omettendo di fare qualcosa. Il Covid-19 circolava ampiamente nell’estate del 2020 generando però meno sintomi e quindi riducendo le possibilità di essere individuato. I fatti dimostrano purtroppo che neppure le massime cautele sono in grado di escludere i contagi. Al Billionaire, che come è noto, è un ristorante discoteca, esse sono state adottate con il massimo scrupolo quando le autorità hanno deciso di consentirne la riapertura. Siamo certi che la conoscenza degli atti ci offrirà la possibilità di interloquire con la Procura di Tempio su questi aspetti e provare che quanto realmente accaduto non è riconducibile ad alcun reato".

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