Biennale di Venezia: chiama il 113 perché gli impongono di togliere le scarpe in “Moschea”

Alla Biennale di Venezia sabato pomeriggio è scoppiato un piccolo caso: Alessandro Tamborini, docente di Scienze religiose, storia e simbolismo dell’arte antica e medievale, si stava accingendo a entrare nel padiglione La Moschea – "The Mosque" senza togliersi le scarpe quando degli addetti all'ingresso gli hanno impedito di proseguire la sua visita. L'uomo ha documentato il tutto con un filmato: "Mi veniva impedito di entrare, senza togliere le scarpe, da più addetti alla sala. Rivolgevo loro le seguenti domande: è un luogo di culto? E impedivano l’accesso imponendo il rispetto. Chiedevo dunque di quale rispetto e per cosa: per il tappeto costato magari troppo? O per il luogo di culto islamico? All’interno infatti vi erano persone musulmane che pregavano. Il togliere le scarpe è un atto di culto: gravissimo imporlo per chi religioso non è, e financo neppure islamico. Se uno visita un padiglione d’arte intende conoscere le forme artistiche e non subire un’imposizione religiosa. Allorchè chi scrive visita una moschea in un paese musulmano o nella stessa Italia, si adegua alle regole di fede. Non però in un contesto artistico e volutamente provocatorio, come del resto l’autore Buchel è peraltro conosciuto".
Il docente aggiunge: "E' deplorevole e denunciabile che i diritti fondamentali come la libera circolazione di un cittadino italiano nel proprio paese sia impedita da islamici e da pseudo artisti che non favoriscono certo né rispetto né il dialogo tra le religioni ma anzi causano divisioni e tensioni inutili. Vedasi i titoli dei giornali di questi giorni, e il duro intervento dell’autorità Patriarcale, insorta perché la chiesa è stata trasformata in moschea senza alcuna autorizzazione, né si conosce quale autorizzazione abbiano gli islandesi per vietare l’ingresso a cittadini italiani e stranieri in uno spazio pubblico. E’ a tutti gli effetti un luogo di culto islamico tanto che la comunità islamica ha già programmato il ramadan nel padiglione, che è di fatto una moschea. Il luogo di culto è autorizzato dalla prefettura? Il Questore ne è al corrente? Il Comune?". Insomma, quella che doveva essere una semplice visita di un padiglione artistico si è trasformata in un vero e proprio "caso", concluso persino con una denuncia.