Bari, fa scendere la moglie dall’auto e viene ucciso a colpi di kalashnikov

Scene da far west questa mattina nel quartiere San Girolamo a Bari. Un uomo di 58 anni, Nicola Lorusso, pregiudicato e sorvegliato speciale, è stato ucciso in strada da una raffica di colpi di kalashnikov. La vittima era il padre di Umberto Lorusso, 37 anni, considerato dagli investigatori il capo del clan omonimo che nel quartiere gestisce i traffici illegali. Quella dei Lorusso è una storica famiglia criminale che, ormai da quasi 20 anni, si fronteggia con un altro gruppo criminale radicato nello stesso territorio, quello della famiglia Campanale. Questi due gruppi, secondo gli inquirenti, controllano i traffici illeciti a San Girolamo: estorsioni, spaccio della droga, gestione dei parcheggi nell'area vicino alla Fiera del Levante, delle piscine comunali e dello stadio Della Vittoria. L'omicidio di stamane potrebbe essere la risposta all'assassinio avvenuto nel 2012 del 67enne Felice Campanale, padre del 43enne Leonardo Campanale, ritenuto anche lui capo cosca.
La dinamica dell’agguato – Nicola Lorusso, stando a una prima ricostruzione, è stato ucciso con decine di colpi di kalashnikov mentre si recava in auto in Questura per firmare la presenza. La vittima quando si è accorta di essere seguita ha fatto scendere la moglie dalla vettura e poco dopo, mentre lui proseguiva la marcia, c'è stato l'agguato. Il 58enne sarebbe stato affiancato e crivellato di proiettili da un killer che avrebbe sparato con un mitra kalashnikov. Sembra che un uomo che transitava nella zona, uditi gli spari, abbia poi visto il cadavere a terra e abbia messo davanti un cassonetto della spazzatura per evitare che il corpo venisse travolto dalle auto di passaggio. Sul posto si sono anche registrati momenti di tensione tra la polizia e i parenti dell'uomo. Duro il sindaco Antonio Decaro che si è recato sul luogo dell'esecuzione: “Un omicidio bruttissimo, a due passi dalla pineta dove corrono i bambini e le famiglie. Neanche le bestie feroci si comportano così”.