video suggerito
video suggerito

Auto in fiamme e una bara davanti all’hotel: guerra tra clan per la prostituzione, sei arresti a Prato

Sei arresti a Prato per un’intimidazione legata al racket della prostituzione cinese: un’auto incendiata e una bara con la foto della vittima lasciata davanti a un hotel. L’episodio è parte di uno scontro tra clan per il controllo del mercato.
A cura di Davide Falcioni
0 CONDIVISIONI
Immagine

Sei persone sono state arrestate nell’ambito di un’operazione condotta dalla polizia, su mandato della Procura di Prato, volta a disarticolare un’organizzazione criminale legata allo sfruttamento della prostituzione cinese. Al centro dell’inchiesta, un episodio avvenuto lo scorso primo ottobre, quando un cittadino cinese fu oggetto di una grave intimidazione: la sua auto venne incendiata in viale della Repubblica e, poco dopo, una bara con la sua fotografia fu lasciata davanti all’ingresso dell’albergo dove soggiornava.

Il gesto, che il giudice per le indagini preliminari ha definito "di fortissima carica intimidatoria", rappresenterebbe un esplicito messaggio mafioso nel contesto di una faida tra due gruppi rivali per il controllo del mercato della prostituzione cinese nell’area pratese. La vittima, identificata con le iniziali H. C., è a sua volta coinvolta nell’inchiesta, poiché destinataria di una misura cautelare per reati legati allo sfruttamento della prostituzione. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’intimidazione mirava sia a riscuotere un debito contratto nel contesto dell’attività criminale pregressa, sia a costringerlo a interrompere l'attività condotta presso l’albergo.

Le ordinanze di custodia cautelare hanno colpito sei persone: un cittadino cinese di 35 anni, un italiano di origini calabresi di 36 anni, un pakistano di 48 anni e altri tre cittadini orientali di età compresa tra i 31 e i 36 anni. Un mosaico etnico che, secondo la Procura, conferma un’evoluzione preoccupante nel panorama criminale pratese. "Contrariamente alla tradizionale chiusura della comunità cinese, i gruppi antagonisti hanno mostrato una crescente capacità di allearsi con esponenti della criminalità di altre etnie, come quelle italiane e pakistane", spiegano infatti gli inquirenti. Una sinergia che ha reso questi gruppi sempre più strutturati e strategicamente orientati nella gestione delle attività illecite.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views