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Auto di lusso rubate in Italia e rivendute a Dubai: pagamenti in criptovalute per eludere i controlli

Rubavano auto di lusso in Italia e le rivendevano a Dubai. L’Operazione “Palma” fa scattare 14 misure cautelari e 9 arresti. Pe rendere i pagamenti non rintracciabili l’associazione effettuava pagamenti solo in criptovalute.
A cura di Andrea Scordino
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Rubavano auto di lusso per poi rivenderle a Dubai e realizzare guadagni da decine di milioni di euro. È quanto emerso dalle indagini dell’operazione internazionale “Palma” condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Reggio Emilia, che questa mattina ha fatto scattare 24 provvedimenti tra Italia, Belgio e Spagna.

I destinatari sono i componenti di un’associazione a delinquere transnazionale specializzata nel furto di auto di lusso. La banda metteva a segno i furti nelle aree più frequentate dai Vip, come Cortina d’Ampezzo, Forte dei Marmi e Viareggio, sicuri di trovare auto costose. Secondo le indagini, gli obiettivi prediletti erano Range Rover, Lexus e Toyota. Una volta rubate, le auto venivano poi trasportate ad Anversa, per essere “ripulite” mediante la sostituzione dei numeri telai e l’apposizione di targhe clonate false. Un’organizzazione ben collaudata che poi spediva la refurtiva “pulita” in container diretti a Dubai, negli Emirati Arabi, pronta per essere rivenduta.

Tutti i provvedimenti riguardano cittadini dell’Est Europa, principalmente moldavi, russi, romeni e ucraini. Tra gli indagati, in 16 sono finiti in carcere, mentre 7 sono stati messi agli arresti domiciliari. Congiuntamente sono state fatte diverse perquisizioni domiciliari nelle province di Reggio Emilia, Parma, Cremona, Marbella e Anversa, con il ritrovamento  in Spagna e Italia di alcune auto rubate.

Le autorità hanno sequestrato anche 40.000 euro in contanti, 171.000 criptovalute corrispondenti a 146.000 euro rinvenute in un Exchange e ricondotte a un indagato. Grazie al lavoro svolto dal Reparto Antifalsificazione Monetaria dell’Arma, si è scoperto che tutte le transazioni della banda, sia quelle che riguardavano la vendita delle auto che quelle che servivano a pagare i sodali dell’associazione, venivano effettuate criptovaluta USD stable coin, così da eludere più facilmente eventuali  controlli.

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Le indagini, avviate già nel 2024 dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, hanno stimato che sono state rubate in Italia un centinaio di auto di lusso, per un giro d’affari di oltre 10.000.000 di euro.

Il successo dell’operazione “Palma” dimostra quanto sia determinante, all’interno dell’Unione Europea, la possibilità per i sistemi giudiziari dei diversi Stati membri di comunicare e collaborare in modo efficace. La collaborazione e lo scambio di informazioni tra procure di diversi Paesi sono stati possibili grazie a Eurojust, il meccanismo che facilita la comunicazione tra le autorità giudiziarie europee.

In questo caso, ha permesso il coordinamento tra Francesco Rivabella Francia, la Quinta Sezione del Tribunale di Marbella e la magistrata Laura Sanchez Diaz. Fondamentale anche il il lavoro svolto dall’Europol, che ha fornito attività di supporto alle diverse unità investigative coinvolte nel caso, rafforzando così la lotta alla criminalità oltre i confini nazionali.

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