Attimi di terrore a Palermo: bimbo di 3 anni cade in piscina, salvo per miracolo grazie al papà

Una tranquilla domenica mattina si è trasformata in un incubo per una famiglia di Palermo, quando il loro bambino di appena tre anni è caduto in una piscina, rischiando di annegare. È accaduto al Country Club di viale dell’Olimpo, una delle strutture più frequentate della zona, dove i genitori si erano recati per trascorrere qualche ora di relax. Ma quella che sembrava una giornata serena ha preso una piega drammatica nel giro di pochi istanti.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri intervenuti sul posto, il piccolo era seduto su un seggiolino agganciato al tavolo dei genitori, quando improvvisamente si è liberato, forse approfittando di un attimo di distrazione. Ha raggiunto da solo la piscina e, senza che nessuno riuscisse a fermarlo in tempo, è caduto in acqua. I momenti che ne sono seguiti sono stati concitati e carichi di angoscia.
Ad accorgersi della tragedia imminente è stato il padre, che non ha esitato un solo istante: si è tuffato immediatamente, ha raggiunto il bambino e lo ha riportato a riva. La prontezza del suo intervento è stata decisiva per salvargli la vita. Subito è stato richiesto l’intervento dei sanitari del 118, che hanno trasportato il piccolo al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Cervello, dove è stato ricoverato per essere sottoposto a tutti gli accertamenti del caso.
“Il bambino è in buone condizioni – fanno sapere dalla direzione sanitaria – e resta sotto osservazione per precauzione. È stato sottoposto a tutti gli esami necessari e al momento non presenta criticità”. Il peggio, per fortuna, è stato scongiurato, ma l’incidente ha inevitabilmente riaperto una ferita ancora fresca nella memoria collettiva dei palermitani.
Torna infatti alla mente la tragedia che lo scorso anno scosse profondamente la città, quando un altro bambino, Enrico, che non aveva ancora compiuto tre anni, perse la vita in circostanze simili. Era il 2 agosto: nella villetta di via del Tritone, a Sferracavallo, tutto sembrava tranquillo. I genitori stavano riposando, quando il piccolo si alzò da solo, raggiunse il bordo della piscina e vi cadde dentro, senza che nessuno potesse intervenire in tempo. A trovare il corpo fu il padre, in preda alla disperazione. Per Enrico non ci fu nulla da fare. L’intera comunità rimase sconvolta da quella tragedia, che ancora oggi rappresenta un monito doloroso.
L’incidente di ieri, per quanto conclusosi fortunatamente senza conseguenze gravi, riporta l’attenzione sull’importanza della prevenzione e della sorveglianza costante, soprattutto nei luoghi di svago frequentati da famiglie con bambini. Basta un attimo, una distrazione minima, perché il gioco si trasformi in tragedia.