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Asti, pitbull delle unità cinofile divora un piede a un agente di polizia penitenziaria

Un pitbull addestrato e impiegato regolarmente nelle unità cinofile della polizia ha aggredito un agente della “penitenziaria” staccandogli un piede: è accaduto  stamattina nel carcere di Asti. Il poliziotto è stato trasportato d’urgenza al CTO di Torino e ora i chirurghi stanno cercando di riattaccargli l’arto.
A cura di Davide Falcioni
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Un pitbull addestrato e impiegato regolarmente nelle unità cinofile della polizia ha aggredito un agente della "penitenziaria" staccandogli un piede: è accaduto  stamattina nel carcere di Asti e a segnalare l'episodio è stato il sindacato Osapp. Il poliziotto è stato aggredito dal cane di grossa taglia che lo ha ripetutamente morso a un piede. L'agente è stato tempestivamente soccorso e trasportato in eliambulanza al Cto di Torino, dove in queste ore l'équipe chirurgica sta tentando di riattaccare l'arto a cui i morsi, spiegano i medici, hanno causato una subamputazione sotto il ginocchio.

Sebbene il cane – prelevato in passato da un canile e addestrato – appartenesse alle unità cinofile, secondo l'Osapp sarebbe stato ripetutamente segnalato "per l'aggressività dimostrata nei confronti del personale". Dalla loro ricostruzione, quindi, gli agenti avrebbero già riscontrato problemi di comportamento nell'animale.  Dopo l'episodio è intervenuto Leo Beneduci, segretario generale dell'organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria: "In questo particolarissimo periodo, per i poliziotti penitenziari piove letteralmente sul bagnato e il fatto gravissimo occorso in un settore, quale quello dei cinofili del Corpo di Polizia Penitenziaria, da almeno un decennio di compravate e riconosciute competenza e professionalità denota che qualcosa comincia veramente a cedere negli assetti organizzativi; auspichiamo pertanto che siano effettuati, con urgenza e puntualità i debiti accertamenti rispetto alle eventuali responsabilità del caso e – conclude -, nel contempo, esprimiamo le massime solidarietà e vicinanza nei confronti del collega ferito".

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