Arrestati ex sindaco di Niscemi e altre 8 persone: “Patto con la mafia per le elezioni”

Un patto con Cosa nostra per poter vincere le elezioni amministrative con i voti delle famiglie mafiose locali. Questa la pesantissima accusa nei confronti dell'ex sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa, finito in manette nella mattinata di giovedì insieme ad altre otto persone tra cui un suo ex consigliere e due esponenti del suo entourage. Per loro il Gip del Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, ha emesso una ordinanza di custodia cautelare per i reati di associazione mafiosa e scambio di voti disponendo gli arresti domiciliari. Gli altri arrestati in quattro persone sono finite in carcere, altri cinque agli arresti domiciliari.
Il presunto patto sarebbe emerso durante le indagini degli uomini della squadra mobile di Caltanissetta insieme a quelli dei Commissariati di Niscemi e Gela denominata ”Polis”. L'inchiesta infatti ha permesso di accertare che appartenenti a Cosa Nostra di Niscemi e di Gela si incontravano in aperta campagna per discutere di accordi politico-mafiosi. durante questi summit sarebbe emerso il nome del'ex sindaco.
In particolare, secondo gli inquirenti, La Rosa avrebbe stretto “un patto con Cosa nostra alle amministrative del 2012″, quando venne eletto sindaco per la prima volta con una lista civica, condizionando poi l’attività amministrativa del comune siciliano per favorire soggetti mafiosi. Il primo cittadino arrestato oggi si era ripresentato anche alle ultime elezioni amministrative al Comune di Niscemi, che non sono oggetto dell’inchiesta della Dda della Procura di Caltanissetta, ed era riuscito anche ad andare al ballottaggio di pochi giorni fa, ma è stato sconfitto dallo sfidante.