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Arezzo, bambino nasce con l’intestino nel torace: salvato con un raro intervento

Un bimbo nato con gli organi addominali nel torace a causa di un’ernia diaframmatica è stato tratto in salvo grazie a un delicato intervento chirurgico eseguito dai medici dell’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena: a effettuare l’operazione è stata l’équipe di Chirurgia pediatrica, diretta dal professor Mario Messina, in collaborazione con l’ospedale di Arezzo.
A cura di Davide Falcioni
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immagine di repertorio
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Era nato con gli organi addominali nel torace a causa di un'ernia diaframmatica, ma è stato tratto in salvo grazie a un delicato intervento chirurgico eseguito dai medici dell'ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena: a effettuare l'operazione è stata l’équipe di Chirurgia pediatrica, diretta dal professor Mario Messina, in collaborazione con l’ospedale di Arezzo. "Appena nato – spiega il professor Messina – i colleghi di Arezzo si sono subito resi conto del problema e si sono attivati per stabilizzare il distress respiratorio del bambino, mettere in sicurezza il piccolo e organizzare il trasferimento a Siena. Il neonato – continua il medico – è stato operato in toracoscopia, una procedura chirurgica mininvasiva che con tre fori nell’addome, due da 3 millimetri e uno da 5 millimetri, ha permesso di riposizionare gli organi interni, in particolare spostando dal torace il colon e l’intestino e mettendoli al loro posto nell’addome, e di chiudere l’ernia diaframmatica che metteva in collegamento il torace con l’addome".

A eseguire l'intervento sono stati il professor Francesco Molinaro, la dottoressa Rossella Angotti, l’anestesista Tommaso Bacconi e gli infermieri Roberta Piazzi e Angelo De Lucia. Con loro, tutto il personale di sala operatoria. "L’intervento – spiega Molinaro – è durato circa tre ore ed è stato tecnicamente complesso perché gli spazi per le manovre operatorie erano molto ridotti e le difficoltà respiratorie presenti erano importanti, ma abbiamo preferito l’utilizzo della chirurgia mininvasiva perché questa procedura consente un più rapido decorso operatorio e una miglior risposta da parte del piccolo paziente. Dopo un ricovero in Terapia Intensiva Neonatale, affidato alle cure dell’équipe della dottoressa Barbara Tomasini, il piccolo ha iniziato a mangiare e dopo pochi giorni è tornato a casa. Il follow up sarà seguito dai colleghi di Arezzo".

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