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Apicella: “Mai visto Berlusconi mettere le mani sulle ragazze”

Lo chansonnier che allietava le notti di Arcore, difende il Cavaliere nell’ambito del Processo Ruby: “Erano cene normalissime dove si cantava e si ballava”
A cura di Biagio Chiariello
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Niente sesso ad Arcore, nessun rapporto intimo con Ruby, solo degli spettacoli in cui il Cav., da grande intrattenitore qual è, cantava e suonava. Dopo la "deposizione spontanea" di Berlusconi al Tribunale di Milano, a confermare che nei festini nelle residenze private dell'ex premier non accadeva nulla di malizioso, è stato anche Mariano Apicella. Il cantautore, legato ad un sodalizio anche artistico con Silvio, ha assicurato di non avere mai visto Berlusconi «allungare le mani» sulle sue ospiti durate le cene ad Arcore. Ascoltato come testimone della difesa, nell'ambito del processo che vede indagato l'ex capo del governo per concussione e prostituzione minorile, Apicella ha ricostruito quanto accadeva Arcore, precisamente nella  sala dove si svolgeva il dopo cena , come «una semplice sala dove si balla».

Cantavamo anche durante le cene, a volte lo faceva anche il presidente».

Tra le persone presenti a queste «cene normalissime», lo chansonnier ricorda Emilio Fede e Nicole Minetti, indagati insieme a Lele Mora per favoreggiamento alla prostituzione mentre sottolinea di non avere «mai visto persone che parevano minorenni» E alla domanda se abbia mai assistito ad atteggiamenti a sfondo sessuale, la replica di Apicella è secca: «Assolutamente no». Quanto alla presenza di Ruby a questi festini, «non ricordo di averla mai conosciuta», si è limitato a dire il cantante napoletano. «Al massimo – precisa – l'avrò vista una volta».

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