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Antitrust, procedimento contro promozione vendita mascherine U-Mask: pubblicità ingannevole

Nel mirino dell’autorità indipendente i claim del prodotto sviluppato da U-Earth Biotech Ltd: verrebbero svolti con “modalità ingannevoli e aggressive, sfruttando indebitamente la situazione di emergenza sanitaria in corso per indurre il consumatore a comprare a prezzi elevati il prodotto reclamizzato”.
A cura di Biagio Chiariello
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Una pubblicità nella quale "verrebbe enfatizzata l’efficacia di questi dispositivi con modalità ingannevoli e aggressive, sfruttando indebitamente la situazione di emergenza sanitaria in corso per indurre il consumatore a comprare a prezzi elevati il prodotto reclamizzato". Per questo motivo l’Antitrust avvia un procedimento contro la promozione e la vendita delle mascherine U-Mask. Nel mirino dell’autorità indipendente, che si occupa di difendere il diritto di concorrenza e i diritti dei consumatori, ci sarebbero per l'appunto le pubblicità del prodotto sviluppato da U-Earth Biotech Ltd. Così l'Antitrust ha quindi annunciato l’avvio del "procedimento istruttorio" nei confronti delle società U-Earth Biotech Ltd con sedi a Milano e a Londra.

Perchè l'Antitrust ha avviato istruttoria

Le pubblicità in questione vengono giudicate ingannevoli nei confronti dei consumatori, tanto da indurli all'acquisto di un prodotto privo delle caratteristiche e della capacità filtrante pubblicizzata, con conseguente potenziale pericolo per la salute. Sotto questo profilo, alla mascherina U-Mask è attribuita un'efficacia protettiva (per singolo filtro) di 200 ore di utilizzo effettivo o di un anno, che però non sarebbe opportunamente comprovata, e nello stesso tempo verrebbe paragonata ad un dispositivo FFP3, laddove invece non è certificata come DPI ma risulta registrata presso il Ministero della Salute come dispositivo medico di "classe I".
Vengono inoltre imputate altre omissioni e ambiguità nelle informazioni presenti sul sito in relazione al diritto di recesso, al foro del consumatore, alla garanzia legale di conformità e al meccanismo extra-giudiziale di reclamo e ricorso.
L'AGCM, vista l'attualità della questione e la gravità della condotta, ha contestualmente avviato un subprocedimento cautelare, con l'obiettivo di accertare la sussistenza dei presupposti per la sospensione provvisoria di tale pratica, assegnando alle aziende sopracitate un breve termine per la risposta.

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