680 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ancona, il dirigente scolastico esalta la guerra con gli studenti: “Il vero uomo è martire”

Marco Ugo Filisetti, direttore dell’Ufficio scolastico regionale per le Marche, ieri – in occasione della giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate – ha inviato un messaggio “agli studenti marchigiani” esaltando la Prima Guerra Mondiale, che causò decine di milioni di morti: “Un uomo è vero uomo se è martire delle sue idee”.
A cura di Davide Falcioni
680 CONDIVISIONI
Immagine

Papa Benedetto XV – pontefice tra il 1914 e il 1922 – la definì "un'inutile strage". La Prima Guerra Mondiale fu un massacro in cui 650mila italiani persero la vita e un milione di loro rimasero feriti o mutilati, eppure oggi c'è chi paragona l'immane sofferenza del  conflitto mondiale alla "guerra" contro un nemico invisibile, il Covid. Si tratta di Marco Ugo Filisetti, direttore dell’Ufficio scolastico regionale per le Marche, che ieri – in occasione della giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate – ha inviato un messaggio "agli studenti marchigiani":

In questo giorno il nostro reverente pensiero va a tutti i figli d’Italia che dettero la loro vita per la Patria, una gioventù che andò al fronte e là vi rimase – scrive Filisetti -. Una gioventù lontana dai prudenti, dai pavidi, coloro che scendono in strada a cose fatte per dire: “Io c’ero”. Giovani che vollero essere altro, non con le declamazioni, ma con le opere, con l’esempio, consapevoli che “Un uomo è vero uomo se è martire delle sue idee. Non solo le confessa e le professa, ma le attesta, le prova e le realizza”. Combatterono per dare un senso alla vita, alla vita di tutti, comunque essi la pensino. Per questo quello che siamo e saremo lo dobbiamo anche a Loro e per questo ricordando i loro nomi sentiamo rispondere, come nelle trincee della Grande Guerra all’appello serale  del comandante: PRESENTE (caps lock compreso, ndr)!

I "giovani che vollero essere altro" furono in realtà milioni di italiani, per lo più contadini e operai, che vennero spediti in trincea pur contro la loro volontà, pena l'arresto o la fucilazione. Lo storico Antonio Moscato – autore del libro "La madre di tutte le guerre" – ricorda che furono circa 40 milioni le vittime militari e civili della Prima Guerra Mondiale. Nessuna di loro "volle" essere uccisa o ferita, c'è da giurarlo. Lo storico Angelo Ventrone, parlando proprio della gaffe di Filisetti, aggiunge un ricordo personale: "Nel 2018, in un incontro in una scuola a cent’anni dalla fine della Grande guerra, e per ricordare gli ex studenti morti in combattimento, avevo assistito a una scena surreale. Il primo intervento previsto fu proprio quello del dottor Filisetti. Si alzò, andò al microfono e lesse, uno a uno, i nomi dei caduti. A ogni nome, fece seguire il grido: ‘Presente!'. Con mia enorme sorpresa, avevo appena assistito alla messa in scena del tipico appello che apriva le riunioni dei gruppi fascisti".

Le reazioni: "Filisetti esalta fascismo e nazionalismo"

La lettera di Filisetti non è passata inosservata neanche alla politica. Beatrice Brignone, segretaria nazionale di Possibile, ha chiesto alla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina di intervenire sul dirigente regionale "che esalta nazionalismo e fascismo": "Ieri il dirigente scolastico regionale delle Marche, Marco Ugo Filisetti, ha inviato a tutti gli studenti della regione una comunicazione in cui elogia la guerra. Più esattamente lo spirito del nazionalismo e del fascismo per parlare della giornata delle Forze armate. Il documento, oltre a essere inviato alle scuole per studenti e docenti, è stato pubblicato anche sul sito Usr Marche e lascia senza parole. La ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, intervenga tempestivamente. Il contenuto di quella comunicazione è inaccettabile". Il Partito della Rifondazione Comunista ha chiesto le dimissioni di Filisetti: "Non è possibile che la responsabilità dell’ educazione delle giovani generazioni sia affidata a chi ha lugubri nostalgie, a chi in un momento tanto difficile, invece di ricordare ai giovani la forza della solidarietà, la cultura della pace, i lutti e le rovine di tutte le guerre, riscopre il valore pedagogico (sic) delle parole di Benito Mussolini, e il culto della bella morte alluso dalle parole di Gentile . Filisetti se ne deve andare e subito".

Il passato di Filisetti: accusato di razzismo e minacce

Non è la prima volta che Filisetti si rende protagonista di episodi discutibili. Già sindaco di Gorle, in provincia di Bergamo, una decina di anni fa venne denunciato dall'allora 44enne senegalese Souleymane Thiandoume per ingiurie e minacce, con l'aggravante della discriminazione razziale. Secondo la querela dell'immigrato il primo cittadino gli avrebbe detto: "Dovete capire di chiudere e di andare fuori dai c… Qui i neri non li vogliano, volete capirla o no?". Parole che secondo l'accusa sarebbero state pronunciate nel locale che il senegalese gestiva con la suocera. Filisetti all'epoca negò ogni addebito. Cinque anni più tardi sarebbe però finito nuovamente in tribunale, stavolta con l'accusa di minacce nei confronti dell'allora sindaco di Gorle e suo successore Giovanni Testa. Stando alle ricostruzioni della polizia giudiziaria, confermate in giudizio, Filisetti si sarebbe alzato dal banco ove siedono i consiglieri comunali di minoranza e, dopo essersi avvicinato a pochi centimetri dal primo cittadino, lo minacciò putandogli il dito contro. “Stai attento. So dove venire a prenderti. So dove abiti”. Filisetti fu costretto ad ammettere le sue responsabilità e a versare a Giovanni Testa 500 euro di conciliazione.

680 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views