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Amanda Knox: “Per voi sono stata la persona più brutale del mondo, ma è stato Guede a uccidere Meredith”

A 14 anni dall’omicidio di Perugia, la 34enne americana Amanda Knox parla per la prima volta a una tv italiana: “Mi hanno dipinta come bugiarda, razzista e ossessionata dal sesso: il peggio che si può dire a una donna”. E ancora: “So che Rudy Guede ha ucciso Meredith e so che lui non ammette di averlo fatto”.
A cura di Biagio Chiariello
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 “I media hanno inventato la persona più brutale del mondo, l’immagine di me era di una bugiarda, una razzista, ossessionata dal sesso, drogata, una che voleva male alla gente. Tutto quello che di più brutto si può dire di una donna l’hanno riferito a me”. Queste le parole di Amanda Knox nella puntata delle Iene andata in onda ieri sera su Italia 1. 34enne, una figlia, la donna tra il 2007 e il 2015 è stata al centro di uno dei casi di cronaca nera sicuramente più complessi e dibattuti degli ultimi anni: l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher a Perugia nel 2007. “Non porto rancore nei confronti dell’Italia. E so che gli italiani che continuano a odiarmi odiano un’idea di me che non esiste, perché sono stati messi di fronte a una storia falsata”.

Il pubblico italiano ha un pregiudizio su di me, un po’ come qui negli States c’è un pregiudizio su Chico Forti. Mi rivedo molto in lui, riconosco quella sofferenza”.

Amanda Knox fu inizialmente condannata per il caso Kercher, poi assolta in appello, poi nuovamente condannata (a seguito della decisione della Cassazione di ripetere il processo) e infine ritenuta definitivamente non colpevole. Gaston Zama de Le Iene è volato per intervistarla a Seattle, ripercorrendo la vicenda di cronaca di cui è stata protagonista. "È difficile andare avanti nella vita quando sei collegata a una cosa così tragica e tremenda come un omicidio quando sei innocente". Per lei la vicenda dovrebbe essere stata chiusa da tempo: "So che Rudy Guede ha ucciso Meredith e so che lui non ammette di averlo fatto e che punta il dito contro di me e Raffaele. Lui era un uomo armato contro una donna senza arma, non deve essere per forza più complicato di così". L'ivoriano Guede al momento resta l'unico condannato. Condannato per “omicidio in concorso”. In concorso con chi, però, non è mai stato appurato.

Nell'intervista parla anche di Raffaele Sollecito, con cui la Knox, ai tempi del delitto di Meredith, aveva una relazione sentimentale: "Io e Raffaele siamo stati dipinti nel modo in cui l’accusa ha voluto dipingerci, così da convincere le persone della nostra colpevolezza".

E ancora su Chico Forti, l’imprenditore italiano che nel 2000, negli Stati Uniti, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike: "In lui riconoscevo la speranza, ma anche il sentimento di essere giudicato". "Mi ha molto commosso il reportage su di lui, perché riconoscevo la speranza, ma anche il sentimento di essere giudicato. Lui stava là con il cuore aperto, ma, nonostante ciò, le persone andavano via con un’idea positiva o negativa", racconta la 34enne, che dice di riscontrare diverse similitudini tra i due casi.

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