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Alluvione di Livorno del 2017: l’ex sindaco Nogarin rinviato a giudizio per omicidio colposo plurimo

Filippo Nogarin è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo plurimo nell’ambito del procedimento per l’alluvione di Livorno del 10 settembre 2017 in cui morirono otto persone tra cui un bambino.
A cura di Susanna Picone
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L'ex sindaco di Livorno Filippo Nogarin è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo plurimo nell'ambito del procedimento per l'alluvione che il 10 settembre 2017 colpì la città e durante il quale otto persone persero la vita. Lo stesso gup ha assolto Riccardo Pucciarelli, l'ex comandante della polizia municipale allora a capo della protezione civile comunale, che aveva scelto il rito abbreviato. "Rinvio a giudizio per me, farò il dibattimento come hanno richiesto e lì porteremo avanti le ragioni che abbiamo sviluppato fino a ora”, il commento dell’ex sindaco dopo la decisione del rinvio a giudizio per omicidio colposo plurimo.

Il processo a Nogarin – sindaco di Livorno per il M5s dal 2014 fino al 2019 – si aprirà il prossimo 12 maggio davanti al giudice monocratico Ottavio Mosti. L’inchiesta che ha portato al processo venne aperta il giorno dopo l'alluvione. Acqua, fango e detriti invasero quella notte del 2017 le case che si trovavano lungo i corsi di tre torrenti e portarono via otto persone tra cui un bambino di 4 anni, i suoi genitori e il nonno. Nel gennaio 2018 le indagini portarono al coinvolgimento del primo cittadino: a rivelarlo fu lo stesso Nogarin che spiegò di essere stato interrogato dai pm della procura livornese guidata dal procuratore Ettore Squillace Greco. La procura contestava a Nogarin e a Pucciarelli non la mancata previsione di quanto accadde ma in sostanza l'inerzia delle loro condotte quella notte quando non fu neppure lanciato alcun allarme alla popolazione.

Nogarin ha sempre rivendicato la correttezza della condotta tenuta quella tragica notte che, sono le sue parole nella relazione di fine mandato nell'aprile 2019, "ha segnato me e la mia anima in modo indelebile". "Vedere otto persone perdere la vita in poche ore, nella propria città, quando tutti pensavamo di essere al sicuro, non è accettabile", aveva detto l'ex sindaco.

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