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Allarme siccità, stop al cambio acqua in piscina fino a settembre: agriturismi in rivolta in Toscana

Uno dei gestori degli acquedotti della regione ha posto lo stop al cambio di acqua potabile delle piscine delle strutture ricettive delle province di Siena e Grosseto per combattere la siccità. Come sottolineano dalla Cia Agricoltori, in pratica l’acqua con cui si riempirà la piscina a fine maggio, dovrà restare la stessa fino ad ottobre.
A cura di Antonio Palma
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Agriturismi in rivolta in Toscana dopo che il nuovo regolamento varato da uno dei gestori degli acquedotti della regione ha posto lo stop al cambio di acqua potabile delle piscine delle strutture ricettive delle province di Siena e Grosseto per combattere la siccità ormai cronica che sta interessando l’Italia.

Il divieto riguarda il comprensorio servito dall’Acquedotto del Fiora, quindi le province di Grosseto e Siena dove da giugno a settembre non sarà possibile usare acqua potabile per cambiare l’acqua alla piscina. Come sottolineano dalla Cia Agricoltori, in pratica l’acqua con cui si riempirà la piscina a fine maggio, dovrà restare la stessa fino ad ottobre, senza possibilità di approvvigionamento da acquedotto pubblico.

Tutto nasce dal regolamento regionale della Toscana che stabilisce che i gestori devono adottare un regolamento per il consumo virtuoso d’acqua e concordarne l’uso  per le piscine con le strutture della zona. Secondo la Cia, però, l’Acquedotto del Fiora quest’anno avrebbe semplicemente imposto uno stop totale dal 1 giugno al 30 settembre.

“È l’unico caso simile in Toscana” denunciano le associazioni di categoria ricordando che proprio a Siena è la provincia con maggiori strutture agrituristiche in Toscana e circa una su cinque ha una piscina. “C’è grande preoccupazione perché ad oggi non sarà possibile utilizzare l’acqua per le tante strutture in tutto il territorio. Se consideriamo che ogni giorno il ricambio di acqua è dell’1-2%, in 4 mesi, il ricambio è pari ad una vasca e mezzo. Questo è il minimo indispensabile per tenere una piscina con acqua pulita e fruibile da parte dei turisti che scelgono la nostra provincia” commenta il presidente di Cia Siena, Federico Taddei chiedendo ad Acquedotto del Fiora di “rivedere e ripensare questa decisione quanto prima, per permettere di programmare la stagione estiva alle strutture”.

Inoltre dalla Cia ricordano che in mancanza di svuotamento un’altra norma prevede una sanzione da 200 a 1.200 euro. “Se si sta combattendo la carenza di acqua e si cercano di evitare sprechi, perché non prevedere una deroga straordinaria relativa allo svuotamento obbligatorio con relativa perdita di acqua per la pulizia? – sottolinea il direttore Cia Siena, Roberto Bartolini. “Con i mezzi moderni a disposizione, la pulizia è possibile anche senza svuotare la piscina”. L’obbligo di svuotamento annuale, infatti, è un enorme spreco di acqua ancora buona per la balneazione. “La Regione con una deroga all’obbligo di svuotamento annuale previsto nella legge sulle piscine, potrebbe consentire di recuperare risorse per il periodo estivo” conclude Bartolini.

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