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Alessandro Zaniboni scomparso da 4 mesi. “Nessuno lo cerca, ma mio fratello non voleva sparire”

Il mistero del tecnico scomparso da luglio nel Supramonte di Baunei, in Sardegna. L’appello del fratello: “Non si è suicidato, riprendete le ricerche”.
A cura di Biagio Chiariello
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Alessandro Zaniboni, ingegnere 55enne di Grado, specializzato in piattaforme petrolifere della Saipem (gruppo Eni), è scomparso il 23 luglio scorso nel Supramonte di Baunei, in provincia di Nuoro. Le ricerche sono state interrotte dopo 15 giorni, anche la Procura di Lanusei ha accantonato il fascicolo aperto sulla vicenda, non essendoci per i magistrati elementi che possano far ipotizzare un reato. Il mistero però rimane. I familiari non credono all’ipotesi del suicidio. Quel giorno prima di andarsene carica la lavatrice e la accende, segno che l'intenzione era quella di tornare presto. "Soprattutto perché in casa ha lasciato il cane, da cui non si separava mai. Forse qualcosa lo ha spinto a uscire all'improvviso", sottolinea il fratello Gianluca al Messaggero. "Magari ha visto su internet una grotta particolare e ha deciso di visitarla". Anche se nell’abitazione aveva lasciato le attrezzature per il trekking.

“Abbiamo pensato anche che se ne sia voluto andare per sempre, però non aveva motivo. Aveva iniziato a lavorare solo da 18 giorni con un contratto a termine di un anno e mezzo, lo stipendio era ottimo e si era innamorato di quei luoghi, ci mandava le foto”, spiegano i familiari che lanciano un appello affinché le ricerche si riaprano, così come le indagini: il giorno della scomparsa l’auto di Zaniboni era stata trovata a una decina di chilometri dalla sua abitazione. Per due settimane vigili del fuoco, guardia di finanza, corpo forestale, polizia e carabinieri della stazione di Tortolì hanno battuto ogni metro di quella zona impervia, ma del 55enne non è stata trovata nessuna traccia.

“Quando sono arrivato al campo base delle ricerche sei giorni dopo la sua scomparsa – racconta il fratello Gianluca – nel punto in cui hanno trovato la macchina, c’erano più di trenta persone, un impegno che mi ha commosso. Eppure niente, Alessandro è come svanito nel nulla, è come se fosse stato inghiottito dalla montagna. Forse aveva identificato una grotta che voleva visitare ed è finito in un buco, la zona è piena di foibe”.

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“Ci hanno suggerito di andare a Chi l’ha visto, come ha fatto la famiglia di un uomo svanito a pochi chilometri di distanza, ma che senso ha?”, aggiunge ancora il fratello, che spera in una svolta nelle ricerche. Per lo Stato italiano, e per i prossimi dieci anni, Alessandro Zaniboni è vivo, a meno che il suo corpo non sia ritrovato. "Riceviamo la sua posta, le bollette, le richieste di pagamento. Sono passati quattro mesi e aspettiamo ancora che venga nominato un curatore".

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