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Alessandria, bimbo disabile di 8 anni maltrattato a scuola dall’insegnante: maestra interdetta

Le pesanti accuse nei confronti di una maestra di scuola elementare piemontese che è stata denunciata dalla polizia e ora deve rispondere dei reati di maltrattamenti su minore. Per la donna emessa un’ordinanza applicativa dell’interdizione dalle funzioni di insegnante per sei mesi con l’accusa di aver maltrattato un bimbo di 8 anni.
A cura di Antonio Palma
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Avrebbe dovuto occuparsi del piccolo a lei affidato ma, abusando del suo ruolo in classe, avrebbe sottoposto un bambino di soli 8 anni a violenze fisiche e verbali durante le ore di lezione a scuola. Queste le pesanti accuse nei confronti di una maestra di scuola elementare piemontese che è stata denunciata dalla polizia e ora deve rispondere dei reati di maltrattamenti su minore. Per lei oltre alla denuncia è scattata anche la sospensione dal lavoro con l’interdizione dalle funzioni di insegnante. Nei confronti della donna di 27 anni, infatti, nelle scorse ore agenti della Polizia di Stato di Alessandria hanno eseguito un’ordinanza applicativa dell’interdizione dalle funzioni di insegnante per sei mesi

Il provvedimento cautelare restrittivo è stato emesso dal Tribunale su richiesta della Procura al termine delle indagini condotte alla Squadra Mobile della Questura di Alessandria. Gli accertamenti investigativi erano partiti circa un anno fa a seguito di una segnalazione arrivata agli uffici della Questura piemontese da parte dei genitori che parlava di una serie di condotte non idonee al ruolo da parte della donna con conseguenti maltrattamenti sul piccolo alunno di 8 anni affetto da disabilità. I genitori del bambino si erano rivolti anche al dirigente della scuola primaria di Molare (Alessandria) e poi all'ufficio scolastico provinciale, lamentando alcuni segni di disagio mostrati dal figlio e una situazione di isolamento rispetto ai compagni come il fatto di dover consumare il pasto da solo.

Diversi i comportamenti volenti imputati alla maestra come spintoni, trascinamenti e allontanamenti ai danni dell'alunno affetto da autismo e con problemi di deambulazione. Secondo l'accusa, anche per una semplice richiesta di abbraccio, il piccolo veniva preso a calci negli stinchi e pestoni sui piedi. Per gli inquirenti, la donna che resta indagata ma a piede libero, sapeva benissimo cosa faceva visto che prima di ogni violenza i guardava le spalle cercando sempre di non farsi vedere. Ad incastrarla alcune intercettazioni video e audio. Interpellata dagli agenti, la donna si sarebbe difesa sostenendo, per esempio, che al bimbo piacesse essere trascinato per terra. L'insegnante si era già rivolta al Tribunale del riesame contro il provvedimento di sospensione, ma la sua richiesta è stata respinta e quindi le è stata notificata l'ordinanza che conferma l'interdizione. Nei filmati si vedrebbe anche il piccolo spesso da solo, in sala ginnastica, con il tablet: episodi così frequenti che erano diventati elemento di contestazione da parte delle colleghe della donna indagata.

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