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Alessandra Matteuzzi colpita 20 volte al volto, la cugina: “Lui voleva distruggere la sua bellezza”

“Padovani si è avventato sul suo corpo, che non sarebbe potuto essere di nessun altro al di fuori di lui” ha dichiarato la cugina di Alessandra Matteuzzi dopo i risultati dell’autopsia.
A cura di Antonio Palma
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Alessandra Matteuzzi è stata colpita dal suo assassino almeno venti volte al volto e alla testa con un martello e una brutalità che l'ha ridotta a una maschera informe e irriconoscibile. L'omicida reo confesso Giovanni Padovani si è accanito poi sul suo corpo con una panchina causandole fratture su tutto il corpo.

Una ferocia inaudita raccontata dall'autopsia del medico legale sul corpo della 56enne uccisa dall’ex compagno il 23 agosto a Bologna e che, secondo la cugina della vittima, è un chiaro sintomo della volontà dell'uomo di distruggere la bellezza di Alessandra per far si che non fosse di nessun altro.

Alessandra Matteuzzi
Alessandra Matteuzzi

Un pensiero indelebile nella testa di Sonia Bartolini, avvocato e cugina di Alessandra, fin dalle prime notizie da parte di chi aveva soccorso la vittima sotto casa sua e che aveva descritto quei terribili momenti. "L’aggressore ha voluto prima di tutto distruggere il viso di mia cugina, e quindi la sua bellezza; poi si è avventato anche sul corpo, che non sarebbe potuto essere di nessun altro al di fuori di lui" ha dichiarato la donna al Resto del Carlino, aggiungendo: "Sono convinta che dentro alla sua testa, negli istanti subito successivi all’omicidio, il suo pensiero fosse proprio questo".

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Secondo la consulenza tecnica del medico legale Guido Pelletti, incaricato dalla Procura bolognese, Padovani ha colpito la vittima con calci, pugni e martellate alla testa, al torace, braccia e gambe accanendosi su di lei  per lunghi minuti, senza fermarsi nemmeno davanti alle urla disperate della donna che la stessa sorella ha sentito al telefono. "Quando è stata uccisa ero con lei al telefono. Sentivo le sue urla e quelle dell'assassino" ha raccontato infatti Stefania Matteuzzi.

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Intanto la Procura ha disposto nuovi accertamenti su dispositivi informatici di Giovanni Padovani, il 27enne che rimane in carcere per i reati di omicidio aggravato dallo stalking. Il pm darà incarico a un perito di esaminare  un ulteriore telefono dell’indagato e un computer della donna, trovati in un secondo momento rispetto a quelli già esaminati. L'intento è di accertare tutti in comportamenti vessatori dell'indagato nei confronti della vittima come l’installazione di applicazioni che consentissero all’indagato di spiare Alessandra.

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