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“Aiuto polizia, papà sta picchiando la mamma”, 14enne fa arrestare il padre violento a Catania

In pieno centro a Catania un 14enne ha fermato in lacrime una volante: il padre stava picchiando la madre. Gli agenti hanno bloccato l’uomo, un 62enne tunisino, colto in flagrante mentre aggrediva la moglie e la figlia di 18 anni. Arrestato per maltrattamenti e resistenza a pubblico ufficiale.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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Una scena drammatica quella avvenuta qualche giorno fa nel cuore del centro storico di Catania, dove il coraggio di un ragazzino di appena 14 anni ha spezzato il silenzio dell’ennesima tragedia familiare che si stava consumando tra le mura domestiche. Il giovane, solo in strada e visibilmente sconvolto, non ha esitato a fermare una volante della Polizia di Stato che stava proprio raggiungendo la sua abitazione in seguito a una richiesta d’aiuto giunta al numero unico per le emergenze.

In lacrime e con il volto segnato dalla paura, ha implorato gli agenti di intervenire: suo padre, un 62enne di origine tunisina, stava infatti picchiando la madre. La pattuglia non ha perso tempo. Una volta arrivato sul posto, il personale della Squadra Volanti si è trovato di fronte a una scena straziante: l’uomo stava aggredendo fisicamente la coniuge, strattonandola con violenza, mentre la figlia maggiore, appena diciottenne, tentava disperata di farlo desistere.

È stata proprio la ragazza a chiamare la polizia, dopo essere stata presa a sua volta a schiaffi e pugni dal padre. La madre, accorsa per difendere la figlia, era diventata a sua volta bersaglio della furia dell’uomo. Gli agenti sono riusciti a bloccare l’aggressore, mettendo fine a un incubo che, come raccontato successivamente dai familiari, andava avanti da anni, alimentato da un costante abuso di alcol e da comportamenti sempre più violenti.

Uno dei poliziotti ha poi soccorso le due donne, fornendo loro assistenza e conforto, mentre il collega cercava di calmare il figlio più piccolo, ancora profondamente scosso e terrorizzato. Anche in presenza delle forze dell’ordine, l’uomo ha continuato a dare in escandescenze. Ha rifiutato di consegnare i documenti, ha cominciato a parlare in arabo e ha minacciato apertamente i suoi familiari, promettendo loro ritorsioni se avessero collaborato con la polizia. Non ha risparmiato neppure gli agenti, rivolgendosi a loro con tono aggressivo e intimidatorio.

Nonostante le minacce, la famiglia ha trovato la forza e il coraggio di raccontare la verità: quanto accaduto quella sera non era un episodio isolato, ma l’ennesima esplosione di una violenza sistematica e quotidiana, che ormai da anni aveva trasformato la loro casa in una prigione.

Le due donne, entrambe con evidenti segni di violenza, sono state accompagnate in ospedale per ricevere le cure necessarie, mentre il 62enne è stato arrestato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale. È stato inoltre denunciato per essersi rifiutato di fornire le proprie generalità.

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