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Aifa vieta farmaco anti-nausea nei primi 3 mesi di gravidanza: possibili malformazioni del feto

No all’uso del farmaco ondansetrone, farmaco generico usato contro nausea e vomito, nel primo trimestre di gravidanza: potrebbe provocare delle malformazioni nel feto. A indicarlo è l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). L’indicazione è di non usarlo nei primi tre mesi di gestazione e di usare misure contraccettive se si è una donna in età fertile e si sta prendendo questo farmaco.
A cura di Susanna Picone
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Il farmaco ondansetrone non deve essere somministrato nel primo trimestre di gravidanza in quanto potrebbe provocare delle malformazioni nel feto. A indicarlo è l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), sulla base di due recenti studi epidemiologici condotti negli Stati Uniti. L'ondansetrone è un farmaco generico che viene utilizzato contro nausea e vomito, spesso provocati dalla chemioterapia e radioterapia. Con un comunicato apparso sul suo sito, l’Aifa spiega perché questo farmaco non deve essere usato dalle donne nel primo trimestre di gravidanza. “Sono stati recentemente pubblicati due nuovi studi epidemiologici condotti negli Stati Uniti relativi all’uso di ondansetron in gravidanza. Sulla base dei dati clinici – scrive l'Agenzia italiana del farmaco – si sospetta che ondansetron possa provocare malformazioni orofacciali, se somministrato nel primo trimestre di gravidanza, mentre le evidenze disponibili sulle malformazioni cardiache mostrano risultati contrastanti”.

Aifa: no a farmaco anti-nausea durante i primi 3 mesi di gravidanza

L'indicazione dell’Agenzia italiana del farmaco è dunque di non usarlo nei primi tre mesi di gestazione e di usare misure contraccettive se si è una donna in età fertile e si sta prendendo questo farmaco. Nelle informazioni diffuse da Aifa relativa al problema di sicurezza si legge che Ondansetron è un antagonista della serotonina (5HT3) ed è stato approvato per la prima volta nell’Unione Europea nel 1990. Nell’adulto il farmaco è indicato per il controllo della nausea e del vomito indotti da chemioterapia antiblastica e dalla radioterapia e per la profilassi e il trattamento della nausea e del vomito post-operatori mentre non è approvato per il trattamento della nausea e del vomito in gravidanza. I medici, sottolinea l’Agenzia, devono assicurarsi che tutte le pazienti che presentano le condizioni cliniche per essere trattate con ondansetron siano adeguatamente informate e siano a conoscenza dei rischi potenziali per il feto associati al trattamento con tale farmaco durante la gravidanza. Allo stesso tempo, le donne in età fertile devono prendere in considerazione l’utilizzo di misure contraccettive se trattate con ondansetron.

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