2.960 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Aifa su Astrazeneca: “Relazione tra vaccinazione e trombosi è plausibile, ma reazioni avverse sono molto rare”

L’Aifa ha pubblicato una nota in cui spiega ai medici che una relazione tra la vaccinazione con AstraZeneca e i casi di trombosi è plausibile, ma che le reazioni avverse sono molto rare. La segnalazione è stata fatta perché i casi hanno superato quanto atteso nella popolazione generale. Al personale sanitario viene chiesto di vigilare su possibili reazioni, anche se non sono stati individuati particolari fattori di rischio.
A cura di Tommaso Coluzzi
2.960 CONDIVISIONI
Immagine

La relazione tra casi di trombosi e la vaccinazione con AstraZeneca è plausibile, ma estremamente raro. Lo conferma anche l'Aifa in una nota rivolta a tutti i medici, in cui spiega nel dettaglio la possibile correlazione. Il documento viene presentato dalla stessa casa farmaceutica anglosvedese, concordato con le agenzie del farmaco italiana ed europea: "Una relazione causale tra la vaccinazione con Vaxzevria e l'insorgenza di trombosi in combinazione con trombocitopenia è considerata plausibile", si legge nella nota. "Anche se tali reazioni avverse sono molto rare, hanno superato quanto atteso nella popolazione generale". Inoltre, si aggiunge, "in questa fase non sono stati identificati fattori di rischio specifici". Perciò viene chiesto che gli operatori sanitari vigilino su "segni e sintomi di tromboembolia e/o trombocitopenia e informare di conseguenza i vaccinati".

Il vaccino Vaxzevria, così battezzato da AstraZeneca, è approvato per l'immunizzazione al Covid dei cittadini con più di 18 anni. "Una combinazione di trombosi e trombocitopenia, in alcuni casi accompagnata da sanguinamento, è stata osservata molto raramente dopo la vaccinazione con Vaxzevria", si legge ancora nella nota. Poi vengono elencati i possibili casi insoliti, come "trombosi cerebrale dei seni venosi, trombosi venosa mesenterica, nonché trombosi arteriosa in concomitanza con trombocitopenia". Non è stato individuato, per ora, nessun fattore di rischio specifico, anche se la maggior parte di questi casi "si è verificata in donne di età inferiore ai 60 anni entro i quattordici giorni successivi alla vaccinazione" e "in alcuni l'esito è stato fatale".

Per ora nessuno di questi rarissimi casi di reazione avversa si è verificato dopo la somministrazione della seconda dose, anche se sono ancora troppo poche perché il dato sia indicativo. Dopo uno studio approfondito gli esperti hanno ritenuto che la sindrome "riguardi una grave attività auto-anticorpale contro PF4 che presenta un'elevata affinità di legame". Ovvero una reazione in cui "l'anticorpo stesso possa cambiare la struttura del PF4". In ogni caso sono ipotesi preliminari, "mentre si continuano a raccogliere ulteriori evidenze". Nel frattempo è stata disposta l'introduzione "della trombocitopenia come reazione avversa" del bugiardino.

2.960 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views