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Adescavano minori su Skype e WhatsApp, blitz antipedofilia in tutta Italia

Le indagini, partite da una denuncia dei genitori di una bimba di 12 anni, hanno riguardato numerose persone in tutta Italia.
A cura di A. P.
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Maxi blitz della polizia postale di Udine questa mattina contro la pedofilia online. La vasta operazione ha portato alla denuncia di numerose persone residenti in diverse province italiane, da nord a sud, accusate di adescare bambine su Skype e WhatsApp convincendole a inviare loro filmati e foto a contenuto erotico. Le persone coinvolte sono accusate di far parte di una vera e propria community i cui membri, dopo avere adescato le minorenni, si scambiavano i riferimenti dei contatti on line per ottenere quello che desideravano. Le indagini, erano state avviate circa un anno fa a seguito della denuncia dei genitori di una bambina di 12 anni della provincia di Udine sorpresa a chattare online con adulti sconosciuti. I successivi accertamenti hanno permesso di individuare una rete di persone che adescavano le bambine e mediante una community di Netlog si scambiavano poi i riferimenti.

Le indagini – L'inchiesta e il blitz odierno, coordinati dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia online di Roma e dalla Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Udine, hanno permesso di sequestrare un'ingente quantità di materiale informatico e documentazione ritenuta utile per il proseguimento delle indagini. Durante le perquisizioni infatti sono stati sequestrati 2 computer, 46 hard disk, 508 supporti Cd e Dvd, 46 pen drive usb, 50 telefoni cellulari e sim card, 11 memory card che ora sono al vaglio degli inquirenti. I denunciati dovranno rispondere di diversi reati commessi in danno di minori, in particolare di pornografia minorile, e tentata o consumata violenza sessuale.

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