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Addio al partigiano Silvano Sarti: aveva 93 anni, partecipò alla liberazione di Firenze

L’Anpi: “E’ stato un instancabile resistente per tutta la vita”. La CGIL: “Era molto preoccupato per l’Italia, perché vedeva ripresentarsi quelle pulsioni fasciste e razziste che fin da giovane partigiano aveva combattuto”.
A cura di Davide Falcioni
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Silvano Sarti, partigiano combattente che adottò il nome di battaglia Pillo durante la guerra di liberazione dal nazifascismo, è morto la scorsa notte, nel sonno. Presidente onorario dell'Anpi fiorentina, e protagonista della liberazione della città nell'estate del 1944, era stato insignito della medaglia d'oro al valore militare. Se n'è andato a 93 anni e, lo ricorda l'Anpi, è stato "un instancabile resistente per tutta la vita".

Nato a Scandicci, in provincia di Firenze, nel 1925, Sarti fu renitente alla leva repubblichina dopo l'armistizio, e venne arrestato dai nazisti insieme ad altri compagni. Tutti accusati di diserzione, furono graziati da un editto militare per la loro giovane età (18 anni). Sarti venne deportato a Cassino e gli furono imposti i lavori forzati nella costruzione delle fortificazioni tedesche. Riuscì a scappare insieme altri detenuti e dopo settimane in marcia ritornò in Toscana e decise di unirsi ai partigiani.

Sarti partecipò alla guerra di Liberazione nei Gruppo d'Azione Patriottica, i cosiddetti GAP: i gappisti effettuavano azioni di guerriglia urbana, sia sabotando le postazioni naziste e fasciste sia compiendo attentati e omicidi a gerarchi e collaboratori. Sarti si iscrisse al PCI nel 1944 e dopo la liberazione fu tra i primi a impegnarsi nella ricostruzione della Camera del lavoro Cgil di Firenze. Per il sindacato ricoprì anche incarichi di responsabilità a livello provinciale e regionale. "Silvano era uno di noi, da molto prima di noi – ha dichiarato Paola Galgani, segretaria generale della Camera del lavoro di Firenze – Negli ultimi tempi era molto preoccupato per l'Italia, perché vedeva ripresentarsi quelle pulsioni fasciste e razziste che fin da giovane partigiano aveva combattuto: lui che ha passato la sua vita a trasmettere instancabilmente il valore ideale e civile di quella esperienza ai giovani. Abbiamo trovato Silvano al nostro fianco tante volte nelle piazze, per difendere il lavoro, combattere il razzismo e il fascismo, tutelare la Costituzione o la pace. Ciao partigiano Pillo, grazie per tutto, continueremo a batterci per gli stessi ideali che ti hanno animato tutta la vita".

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