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Accoltella il rivale e si suicida dandosi fuoco: ipotesi gelosia ossessiva dietro la tragedia di Fiorenzuola

A Fiorenzuola un possibile dramma della gelosia: il 37enne ucraino Mikhailo Drodyshevskyi ha accoltellato con ferocia Alessandro Mason, 32 anni, poi si è dato fuoco nella sua auto. Mason è in rianimazione a Parma, mentre l’aggressore è morto carbonizzato. Indagini sul movente passionale.
A cura di Davide Falcioni
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immagine di repertorio
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Si chiamavano Mikhailo Drodyshevskyi e Alessandro Mason i due uomini coinvolti ieri nel dramma che si è consumato a Fiorenzuola d'Arda, in provincia di Piacenza: il primo, 37enne di nazionalità ucraina residente nella cittadina emiliana, avrebbe ripetutamente accoltellato il rivale prima di suicidarsi dandosi fuoco nella propria auto. Il movente? Molto probabilmente una gelosia incontrollata e ossessiva.

L’aggressione è avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 26 ottobre, in via Lungo Arda, una zona tranquilla di Fiorenzuola. Alcuni passanti hanno visto un’auto allontanarsi a tutta velocità, mentre Mason, colpito da una decina di fendenti al collo e all'addome, giaceva gravemente ferito accanto a una panchina. In pochi minuti sono arrivati i soccorsi: i sanitari del 118 e della Pubblica Assistenza Valdarda hanno trovato il giovane agonizzante in una pozza di sangue. È stato elitrasportato d’urgenza all’ospedale Maggiore di Parma, dove tuttora lotta tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione.

Intanto, i carabinieri del Radiomobile di Fiorenzuola si erano messi sulle tracce dell’aggressore. Le ricerche sono durate poco: a pochi chilometri di distanza, in località Biraga, lungo la strada per Castell’Arquato, hanno trovato l’auto di Drodyshevskyi completamente bruciata. All’interno, i resti carbonizzati del 37enne non hanno lasciato dubbi: l’uomo si era dato fuoco dopo l’aggressione.

Le indagini per accertare con precisione quello che è accaduto sono ancora in corso, ma gli inquirenti non escludono che alla base del gesto vi fosse un movente passionale, forse una relazione finita o una gelosia ossessiva da parte del 37enne ucraino. Elementi che, secondo le prime ricostruzioni, avrebbero spinto Drodyshevskyi a pianificare l’attacco contro Mason, per poi porre fine anche alla propria vita.

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