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Accoltella agricoltore nel Bolognese: arrestato il ‘serial killer della Riviera dei Cedri’

Un 55enne è stato fermato dai carabinieri per tentato omicidio, porto abusivo di armi e violazione di domicilio. Alcuni giorni fa l’uomo ha accoltellato e ferito gravemente un agricoltore di 65 anni a Tolè di Vergato, nel Bolognese. Il fermato è Francesco Passalacqua, conosciuto come il ‘serial killer della Riviera dei Cedri’, già condannato all’ergastolo per tre delitti del 1997.
A cura di Eleonora Panseri
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A destra, Francesco Passalacqua in una foto degli anni '90.
A destra, Francesco Passalacqua in una foto degli anni '90.

Un serial killer degli anni '90 è tornato in azione e ha cercato, senza successo, di uccidere ancora. I carabinieri di Bologna hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura, per tentato omicidio, porto abusivo di armi e violazione di domicilio nei confronti di un 55enne calabrese che, giovedì mattina a Tolè di Vergato, sull'Appennino, ha accoltellato e ferito gravemente un agricoltore di 65 anni nel cortile della sua abitazione.

L'uomo fermato si chiama Francesco Passalacqua, è originario di Scalea ed è conosciuto alle cronache come il ‘serial killer della Riviera dei Cedri‘, già condannato all'ergastolo per tre delitti, le se sue vittime furono due pastori e un agricoltore, compiuti nel 1997 in Calabria, nell'area dell'Alto Tirreno cosentino. A quanto risulta, il 55enne si trovava in libertà vigilata e viveva da circa un anno in una comunità a Vedegheto, sempre sull'Appennino bolognese. In precedenza aveva abitato ad Argelato.

La dinamica dell'aggressione

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Vergato e del nucleo investigativo di Bologna, giovedì 4 gennaio, il 55enne è entrato nel giardino dell'abitazione dell'agricoltore e lo ha colpito con un coltello, senza apparente motivo, ferendolo all'addome e al braccio sinistro.

Il 65enne ha reagito riuscendo ad allontanare l'aggressore, poi ha chiamato la moglie che ha allertato i soccorsi. Per la vittima, trasportato d'urgenza all'ospedale Maggiore di Bologna, i medici hanno previsto trenta giorni di prognosi.

Le indagini dei carabinieri e la cattura di Passalacqua

Durante le indagini, ispezionando la zona frequentata da escursionisti diretti alla cappella della Madonna della Neve, i carabinieri hanno trovato tracce di sangue e una catenina d'oro con un crocifisso che, da accertamenti condotti dalla sezione investigazioni scientifiche, è risultata appartenere a Passalacqua.

Lo stesso, che abitava nella canonica di una chiesa nelle vicinanze, era stato avvistato in quelle zone in sella a una bici, con atteggiamento sospetto. Dopo aver acquisito la fotografia del 55enne, i carabinieri l'hanno mostrata alla vittima che ha riconosciuto il proprio aggressore. Una volta raggiunto dai militari, l'uomo avrebbe ammesso di avere colpito l'agricoltore, senza dare spiegazioni sul movente.

Gli investigatori hanno escluso che il tentato omicidio sia scaturito da un tentativo di rapina o da vecchi dissapori tra i due che, a quanto sembra, non si erano mai incontrati. È inoltre emerso che, negli ultimi mesi, il 55enne era stato indagato per alcuni incendi di sterpaglie appiccati sempre in Appennino. Visti i suoi precedenti, la pericolosità e considerato il pericolo di fuga, l'uomo è stato portato in carcere a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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