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Abusò e uccise la 14enne Kalinka Bamberski: il papà della ragazza lo cattura 27anni dopo

Nell’estate del 1982, il cardiologo tedesco Dieter Krombach sedò con un’iniezione la figlia della compagna, la 14enne Kalinka Bamberski, per abusare di lei. La puntura ne causò la morte, che tuttavia fu archiviata dalla magistratura come fatto naturale. André Bamberski, si convinse che a uccidere la figlia fosse stato nuovo compagno della sua ex. Ventisette anni dopo i fatti lo fa rapire per consegnarlo alle autorità francesi, che avevano spiccato un mandato a suo carico.
A cura di Angela Marino
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Kalinda e il suo omicida, Dieter Krombach
Kalinda e il suo omicida, Dieter Krombach
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“Dieter Krombach è a Mulhouse, in rue des Tilleuls. Ora avvertiamo la polizia”. Con queste parole, all’alba del 19 ottobre 2009, Anton Krasniqi annuncia ad André Bamberski, che l’uomo che ha violentato sua figlia e ne ha causato la morte a 14 anni, con un’iniezione, si trova legato in una strada della cittadina francese di Mulhouse, dove verrà arrestato di lì a pochissimo. Sulla testa di Dieter Krombach, infatti, ex cardiologo, prende un mandato di cattura internazionale per l’omicidio della giovanissima Kalinka Bamberski, avvenuto in Germania, circa 27 anni prima. È l’epilogo dell’affaire Bamberski, un caso di cronaca franco-tedesco durato per tre decenni e arrivato a una svolta grazie al coraggio e la determinazione di un padre.

La storia di Kalinka Bamberski

Tutto inizia negli Anni Settanta, in Marocco, a Casablanca dove la André Bamberski, contabile e dirigente d’azienda francese, si trasferisce con la moglie Danièle Gonnin. Lì nascono Kalinka e suo fratello, per la famiglia è uno dei periodi più felici. Nella città africana conoscono un affascinante dottore, il tedesco Dieter Krombach. Medico cardiologo al suo secondo matrimonio (la prima moglie era morta improvvisamente a 24 anni), Dieter è un uomo ambiguo. Medico dall’aspetto autorevole e confortante da un lato, seduttore e fedifrago dall’altro. Ben presto tra lui e la signora Bamberski nasce una relazione clandestina che li porterà a lasciare le rispettive famiglie per stare insieme. Il divorzio per Kalinka e suo fratello è un momento molto difficile.

Quella strana iniezione di ferro

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La ragazza sceglie di andare a vivere in Francia con il suo papà André, e di trascorrere le vacanze con la mamma. Nell'estate dell'82 è nella villa del dottor Dieter sul lago di Costanza, in Germania, quando il suo nuovo padre acquisito, Dieter le pratica un’iniezione di ferro e cobalto ‘per farla abbronzare’ dice. Sembra che Kalinka si fosse lamentata del fatto che la sua pelle era rimasta bianca dopo l'esposizione al sole, così lui le aveva fatto una piccola puntura. L’indomani la madre Danièle, scopre il corpo senza vita della quattordicenne tra le lenzuola del suo letto, ormai già rigida. La notizia passa il confine e arriva dall’altro lato del Reno, in Francia, dove André Bamberski resta a dir poco sconvolto.

L'autopsia del 1982

Gli parlano di una morte nel sonno, forse di un colpo di sole, Kalinka, però, era una ragazza sana, forte, solida. Più si sforza di capire quanto è accaduto e più gli sembra inverosimile. La certezza che non è andata così, però, André la trova nelle circa 16 pagine di autopsia che arrivano tra le sue mani, dopo esitazioni e rinvii, mesi dopo. Si fa aiutare a tradurle e scopre che sui genitali si sua figlia il medico legale ha riscontrato delle lesioni, del sangue e all’interno un liquido biancastro. Senza che questo, tuttavia, venga analizzato per stabilire se la ragazza ebbe rapporti sessuali, il medico concluse che la ragazza è morta, presumibilmente soffocata nel vomito. Sempre il medico legale riporta di aver trovato tracce di altre punture somministrate l’indomani dalla prima, quando la ragazzina era ormai cadavere. Nonostante i gravissimi sospetti sollevati sulla condotta del dottore dal referto, gli inquirenti tedeschi non ritengono opportuni altri approfondimenti e, contro il parere del padre della ragazza, archiviano le indagini.

Anche la Francia apre un'indagine

André Bamberski
André Bamberski

Per André Bamberski è come vivere in un incubo. Si è ormai convinto che il patrigno di sua figlia l’abbia sedata per poter abusare di lei, ma nessuno vuole aiutarlo a dimostrarlo. La sua ex moglie gli dà del pazzo, lo accusa di paranoia e di gelosia. Lui non demorde, sporge denuncia nel suo Paese, in Francia, dove nel 1985, tre anni dopo i fatti, la magistratura avvia una indagine chiedendo al riesumazione del corpo per nuovi esami. Per il cardiologo tedesco le cose cominciano ad andare male, il suo matrimonio è finito e per lui sono spuntati nuovi problemi: una giovane paziente di sedici anni lo ha denunciato per averla violentata sotto anestesia. Si dichiara colpevole, viene radiato dall'ordine dei medici e condannato a due anni di prigione, pena sospesa. Altre donne si fanno avanti per denunciarlo, ma le loro accuse non arrivano in tribunale per mancanza di prove. Anche una vecchia indagine archiviata sulla morte della giovane moglie, getta ombre sulla sua figura.

Il primo processo sull'affaire Bamberski

Intanto l'inchiesta francese va avanti fino ad arrivare al processo in absentia, per l'imputato. Dieter Krombach, che non si è mai mosso dalla Germania, viene processato in Francia da assente e condannato a quindici anni per omicidio colposo. È una sentenza clamorosa, soprattutto perché pronunciata in aperto dissenso con la giustizia germanica, che si era già espressa, archiviando l'indagine nel 1987. Il verdetto, tuttavia, dopo il ricorso di Krombach alla Corte di Strasburgo, viene annullato nel 2001 dalla Corte europea dei diritti dell'uomo che censura la Francia per aver sottoposto Krombach a un processo in cui non poteva difendersi e gli riconosce un risarcimento di 100mila franchi. Di fronte a questo stallo, André Bamberski cede alla tentazione di rimediare da solo al'ingiustizia.

Il rapimento di Dieter Krombach

Nel 2009, mentre si trova in un hotel a Bregenz, in Austria, viene avvicinato da uomo dall'accento straniero. Si presenta come Anton Krasniqi, kosovaro, barista, conosce tutta la sua storia e vuole quello che vuole lui: assicurare il medico alla giustizia. Così, attingendo a una cerchia di amicizie borderline trova delle persone che accettino di rapire, per soldi, il dottor Dieter Krombach, 74 anni. L'uomo viene prelevato con la forza fuori da casa sua, in Germania, picchiato e portato oltre confine, dove viene lasciato legato nella cittadina di Mulhouse. Lì, benché la sentenza a suo carico sia stata annullata, viene attestato comunque perché ricercato. A questo punto viene sottoposto a un nuovo processo e il 22 ottobre 2011, condannato a 15 anni di prigione. Di nuovo. Anche André Bamberski dovrà affrontare le sue responsabilità e pagare il debito con la giustizia. L'uomo, che per la Francia è diventato una specie di eroe,  viene stato condannato alla pena lieve di un anno di prigione con la condizionale per aver commissionato il sequestro dell'assassino di sua figlia.

Dieter Krombach oggi

Nel 2016 la storia di Kalinka Bamberski è diventata un film, dal titolo In her name. André Bamberski ha iniziato una storia con una nuova compagna, vede regolarmente suo figlio. I rapporti con l'ex moglie, nonostante il divorzio dall'ex e la condanna di quest'ultimo per l'omicidio di Kalinka, non riprenderanno mai. Quanto al dottor Krombach, venerdì 22 febbraio 2020, dopo aver scontato solo 11 anni di carcere, è stato scarcerato dalla prigione di Melun per motivi di salute. I medici che l'hanno esaminato hanno stabilito che la sua salute è incompatibile con la detenzione. Si tratta di una procedura estremamente rara, riservata ai detenuti alla fine della loro vita.

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Giornalista dal 2012, scrittrice. Per Fanpage.it mi occupo di cronaca nera nazionale. Ho lavorato al Corriere del Mezzogiorno e in alcuni quotidiani online occupandomi sempre di cronaca. Nel 2014, per Round Robin editore ho scritto il libro reportage sulle ecomafie, ‘C’era una volta il re Fiamma’.
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