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A 94 anni fa costruire una piscina per i bimbi del quartiere: “Troppo silenzio dopo la morte di mia moglie”

Keith Davison è rimasto vedovo e si è ritrovato schiacciato dal lutto, dal vuoto e dal silenzio. Per questo ha fatto costruire una piscina nel proprio giardino per metterla a disposizione di tutto il vicinato. Ora i suoi “nipoti” sono tutti i bambini del quartiere. E la solitudine ne è uscita sconfitta.
A cura di Giulio Cavalli
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Quando sua moglie Evy Davison morì a soli 66 anni suo marito Keith si ritrovò spesso in casa, solo, a guardare fisso il muro, spaventato da tanto silenzio. "Non si può immaginare cosa significhi", ha raccontato al giornalista Boyd Huppert, che per primo ha raccontato la sua storia. "Piangi un sacco", racconta Keith, che di anni ne ha 94 ed è un ex giudice ora in pensione, "con tutto quel vuoto e quel silenzio". Eppure è bastata una frase buttata lì con leggerezza da un vicino ("dovresti adottare tutti i bambini del quartiere, sono loro i tuoi nipoti", gli disse) perché Keith Davison si convincesse di fare il più inconsueto investimento della sua vita: con ventimila dollari ha fatto costruire una piscina, cinque metri per dieci, nel giardino della sua abitazione a Morris, in Minnesota, e oggi casa sua, in cui tutto il giorno rimbombava il lutto, è diventata la meta di decine di ragazzi, di tutto il vicinato, e rimbomba si risate s schizzi.

Avrebbe tanto voluto essere nonno Keith. Quando la moglie è morta per un cancro nell'aprile dell'anno scorso la mancanza di nipote, nonostante i tre figli, s'è fatta ancora più pungente. Non è la vecchiaia a smussare il sorriso: è la solitudine che troppo spesso la vecchiaia si porta a braccetto. Eppure quel giardino così ampio e così inutilizzato in fondo già suggeriva la soluzione possibile: a volte basta sollevare lo sguardo e essere gentile. E la gentilezza di Keith è diventata la sua scialuppa di salvataggio e la sua compagnia. "Ora non me ne sto più seduto guardando il muro – racconta Keith – a cosa si potrebbe pensare di diverso quando si hanno decine di bambini che frequentano la tua piscina ogni pomeriggio?".

La foto in cui lui resta seduta su una vecchia sedia sbiadita di plastica e ferro, con le mani conserte di chi pensa di avere fatto abbastanza per godersi il riposo, mentre osserva dagli occhiali scuri almeno tre generazioni che si rincorrono e si tuffano è un manifesto della rinascita e dello stare insieme. È una storia di vecchiaia e di compagnia, un binomio così raro eppure così semplice da costruire. Basta il cuore. Basta solo un po' di cuore. Per stare insieme.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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