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Attentato a Nizza, le due amiche del cuore divise dal camion: una morta, l’altra salva

Victoria e Polina stavano passeggiando una accanto all’altra sul sul lungomare di Nizza, nel giorno della festa nazionale francese. Quando il camion si è schiantato sulla folla…
A cura di Biagio Chiariello
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Ha visto la sua migliore amica morire sotto i suoi occhi, vittima dell’attentatore che ieri ha seminato il panico a Nizza. Le studentesse russe Polina Serebryannikova, 22 anni, e Victoria Savchenko, di un anno più giovane, come spesso accade, erano insieme sulla Promenade in occasione della festa nazionale francese del 14 luglio. Di lì a poco si sarebbe separate per sempre. Victoria è rimasta uccisa sul colpo, Polina è rimasta ferita, ma è viva. Oggi ha ricordato quei drammatici momenti: "Stavamo camminando sul lungomare. Abbiamo visto questo camion che procedeva seguendo una strana traiettoria. La mia amica è stata colpita ed è morta. Io sono stata trasportata in ospedale. Ho le dita dei piedi rotti piede, e una ferita alla gamba. Victoria studiava alla Moscow Academy of Finance and Law, istituzione d'élite della capitale russa.

Anche il ministero degli Esteri russo ha confermato il suo decesso e il ferimento di Polina, aggiungendo che sono tre russi mancano all'appello dopo l'attentato. Al Cremlino la notizia dell'attacco è arrivata a tarda notte mentre il presidente Vladimir Putin era in trattative con il segretario di Stato Usa, John Kerry, sulla situazione in Siria e altre questioni. Il sito web presidenziale del Cremlino ha drammaticamente sostituito lo spazio titolato “Felicitazioni a François Hollande per la Festa nazionale della Bastiglia” con la scritta: “Condoglianze al presidente francese François Hollande”. Il numero uno dell’Eliseo ha spiegato che “sono 50 i feriti che lottano tra la vita e la morte“ per i fatti di Nizza. Tra le vittime – afferma – “ci sono tanti stranieri venuti da tutti i continenti e tanti bambini, venuti ad assistere al fuoco d’artificio, condividere una gioia, uno stupore, e che sono stati colpiti a morte solo per soddisfare la volontà di un individuo o forse di un gruppo”.

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