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Si dimette assessore che a Orvieto invoca “zio Adolf” per risolvere il problema dei nomadi

A Orvieto è bufera al Comune per la frase shock pronunciata dall’assessore al Bilancio, sollecitato a intervenire per risolvere il problema dei nomadi in città. Scrive così su Facebook Massimo Gnagnarini: “C’aveva provato anche zio Adolf”. L’assessore ha poi deciso di dimettersi parlando di una “frase infelice e inopportuna”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Aggiornamento: L'assessore Gnagnarini si è dimesso dopo la polemica sulle sue frasi e sulla citazione dello "zio Adolf". "A seguito dell'enorme e grottesco riflesso mediatico sviluppatosi intorno a una mia frase su Fb, riferita alla storia della persecuzione nazista verso il popolo Rom da me evocata in una infelice quanto inopportuna forma di spirito nel rispondere ad alcune domande poste da un nostro concittadino, desidero sollevare l'amministrazione da ogni conseguenza o imbarazzo che ne possono derivare", ha scritto l'assessore al bilancio di Orvieto, Massimo Gnagnarini, nella lettera di dimissione inviata al sindaco. "Pertanto – aggiunge – rimetto le deleghe di giunta a me assegnate per favorire ogni chiarimento e valutazione. Circa i miei sentimenti autentici verso gli orrori del nazismo sono la mia storia personale e politica a far fede".

A Orvieto si invoca l'olocausto. L'assessore al Bilancio Massimo Gnagnarini ha ritenuto plausibile rivolgere un pensiero nostalgico su Facebook a Hitler per risolvere il problema delle donne nomadi che bivaccano nei presi della stazione ferroviaria. Un cittadino, ristoratore, gli ha chiesto di trovare una soluzione e lui ha risposto sul suo profilo nel social network: "C'aveva provato anche zio Adolf a prendere qualche rimedio, politicamente scorrettissimo, ma non gli è riuscito neanche a lui".

Ed è subito bufera. "Solo una battuta dopo sette ore di consiglio comunale", l'assessore cerca di correggere il tiro. Ma forse è troppo tardi perché c'è già chi chiede le sue dimissioni. Il sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, che guida una giunta di centro-sinistra, sta valutando la situazione: "Si tratta di un grandissimo scivolone che non condivido assolutamente" ha detto oggi all'Ansa il sindaco Germani che nel pomeriggio incontrerà l'intera giunta, tra cui l'assessore al Bilancio (eletto in una lista civica), per capire come procedere sul caso. In mattinata, in una nota, sono stati i segretari del circolo del Pd di Orvieto Lorenzo Cortoni, Samuele Tognarini e Karol Sganzerla, a chiedere al sindaco del Pd di "esprimere pubblicamente un parere chiaro in merito a questa terribile vicenda che offende prima di tutto la storia e la cultura liberale, democratica e antifascista della nostra città e del nostro Comune".

"La battuta m'è venuta dopo sette ore passate in consiglio comunale – si è giustificato poco dopo – Ora seriamente ti dico che il fenomeno è pesante e non abbiamo molti strumenti per reprimerlo. Ciclicamente possiamo, come già fatto, contrastare ma dopo qualche giorno ritornano. Comunque nei prossimi giorni vedremo di rimettere in piedi qualche azione coordinata tra municipale e forze dell'ordine".

Ma i sindacalisti Usb vogliono l'interruzione del suo mandato: "Una città come Orvieto, con una forte connotazione antifascista e che ha pagato con un prezzo altissimo l’occupazione nazifascista, che ha visto assassinati sette suoi figli a Camorena, non può tollerare queste parole e questi comportamenti che rimandano a un periodo tragico della nostra storia e in una fase nella quale la nostra società sta di nuovo scivolando nella barbarie. Come Federazione provinciale ternana chiediamo al sindaco, alla giunta ed al consiglio comunale tutto, un’immediata presa di posizione che porti alle dimissioni dell’assessore".

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