33 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Anonymous “vendica” i No Tav: bloccati i siti istituzionali del Piemonte

La battaglia per la costruzione della TAV si combatte anche sul web. E in tal senso i manifestanti hanno un prezioso alleato: Anonymous. Dopo polizia e carabinieri, gli attivisti informatici hanno messo KO i più importanti siti istituzionali del Piemonte, rei di appoggiare la costruzione della linea ferroviaria in Valsusa.
A cura di Biagio Chiariello
33 CONDIVISIONI
Anonymous vendica i No Tav bloccati i siti istituzionali del Piemonte

I No Tav hanno un nuovo alleato nella loro battaglia contro la costruzione del linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione: Anonymous. L'attacco informatico degli hacker ha messo fuori gioco la maggior parte dei siti istituzionali piemontesi: dal sito del comune di Torino, passando per quello della omonima Provincia e della Regione Piemonte «…and many more!», si legge nella lista diffusa sul sito pastebin.com.La rivendicazione è abbastanza ovvia e le spiegazioni del gesto vanno lette nel sostegno dell’amministrazione alla costruzione del Tav:

Anonymous ancora una volta ha deciso di unirsi alla lotta della ValSusa per protestare formalmente contro gli avvenimenti di stanotte ai danni dei manifestanti PACIFICI che partecipavano con la resistenza passiva al blocco dell ‘autostrada A32,in particolare gli abusi della polizia e l'incursione ILLEGALE degli stessi in un bar dove alcuni manifestanti si erano rifugiati dai già palesati abusi della Polizia di Stato, ricordando la nostra solidarietà per Luca Abbà e per la causa No-TAV, cercando di risvegliare l'attenzione sull'impatto ambientale devastante creatosi nell'edificazione di linee ad alta velocità.

Una mossa per la quale Anonymous quasi si scusa: «Con questa operazione non vogliamo interrompere alcun servizio, ma vogliamo semplicemente coinvolgere l’attenzione mediatica sugli avvenimenti attuali che vengono pressoché ignorati».Già due giorni fa gli attivisti informatici, avevano manifestato il proprio appoggio alla causa No Tav, attaccando il sito della Polizia e quello dei Carabinieri per alcune ore. L'azione è ormai collaudata: investire i server con migliaia di richieste contemporanee di accesso. Il risultato è il blocco della struttura.

Un punto importante sul quale gli hacker vogliono gettare luce, riguarda il fatto che «è stata usata coercizione anche contro manifestanti anziani, ai quali, oltre alle manganellate, non è stato risparmiato nemmeno il gas orto-clorobenzilden-malonoritrile […] gas contaminante per l'ambiente e che può causare gravi crisi asmatiche ed indurre persino alla morte per via della sua causticità».

33 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views