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Alessandro Di Battista: “Problema non è il fascismo, vera emergenza di questo Paese sono i ladri”

Secondo Alessandro Di Battista il dibattito tra fascismo e antifascismo è “deprimente” e “altamente pericoloso”. L’ex deputato pentastellato sostiene che il vero problema dell’Italia, in questo periodo, non è il rischio di un ritorno del fascismo, ma la corruzione e lo sono tutti i “ladri” che secondo Di Battista agiscono nel nostro Paese.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nei giorni in cui continua il dibattito su fascismo e antifascismo, soprattutto in riferimento al Salone del Libro di Torino, interviene nella polemica anche l’ex deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista. E in un post su Facebook precisa la sua posizione, sottolineando che il problema non è “il fantomatico ritorno al fascismo”, né può esserlo la questione immigrazione o il dibattito sulle buche di Roma, ma in Italia “la vera emergenza” è la presenza dei “ladri”, con riferimento agli episodi di corruzione di cui si parla anche negli ultimi giorni. Secondo Di Battista, il “dibattito fascismo/anti-fascismo non è soltanto – nel 2019 – deprimente. È altamente pericoloso. È il solito dibattito politicamente corretto che distrae la pubblica opinione”.

L’ex deputato del M5s spiega ciò che vuole intendere nel post:

Da una parte c'è chi giustifica quattro sconsiderati che sanno di poter vivere un momento di gloria esibendo nostalgici striscioni e dall'altra chi si indigna e scrive articoli di fuoco che poi escono su quei giornali che ormai si trovano sempre più soltanto sui tavolini di cristallo nei salotti dei quartieri alti in mezzo a riviste sul Feng Shui. È un dibattito stucchevole perché non porta a nulla. È un dibattito stucchevole perché stucchevoli sono coloro che lo portano avanti. Se certi “fascisti” di oggi – se fossero nati durante il regime – sarebbero finiti al confino per manifesta stupidità certi “anti-fascisti”, data la loro incapacità, il loro terrore, la loro ritrosia nel prendersela davvero contro i potenti di oggi beh, durante il ventennio, senz'altro li avremmo trovati sotto il balcone a Piazza Venezia a fare il saluto romano. Guardate il Paese che siamo. Anni di berlusconismo e ancor più grave falso anti-berlusconismo hanno ridotto questo Paese nella patria dell'immoralità.

Secondo Di Battista rubano tutti: “Rubano politici ruba-galline che sanno di avere i giorni contati e allora arraffano tutto quel che si può arraffare. Rubano politici più furbi grazie al sistema delle consulenze: le tangenti moderne. Rubano banchieri senza scrupoli utilizzando sofisticati trucchetti contabili e rubano (in questo caso ci rubano il tempo) certi giornalisti gossippari che scrivono sul nulla assoluto e che magari evitano per codardia di dare notizie scomode. Rubano tutti. Rubano nel pubblico, nel privato, rubano nelle grandi opere, nello sport. Mangiano sulla sanità ed io a chi mangia sulla pelle dei malati darei la stessa pena che si applica ai condannati per omicidio”.

Ma per l’esponente pentastellato la sfida è complicata: “Si dice: “i partiti facciano pulizia al loro interno”. Verissimo. Ma quando succederà tutto questo? Quando tutti gli italiani avranno chiaro in testa che i ladri sono la vera emergenza di questo paese. Non l'immigrazione clandestina, non le buche di Roma, e neppure il fantomatico ritorno al fascismo. Semmai queste sono alcune delle conseguenze dei decennali saccheggi perpetrati dalle classi dirigenti italiane. Da quelli “esperti” insomma”. Di Battista conclude sostenendo che se fosse “un corrotto, un corruttore, un mafioso”, brinderebbe “ogni qual volta qualcuno dovesse inneggiare al fascismo e qualcun altro rispondergli dandogli enorme visibilità. Brinderei perché potrei continuare a mangiarmi pezzi di questo Paese del tutto indisturbato”.

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