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Agguato a Roma: il ferito fermato e accusato del delitto di Fanella

L’agguato questa mattina nella zona della Camilluccia. Testimoni avrebbero visto due uomini in fuga, la polizia è sulle loro tracce.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE: Il 29enne ferito accusato del delitto di Fanella –  È stato posto in stato di fermo in ospedale l'uomo di 29 anni ferito questa mattina durante l'agguato in cui è stato ucciso Silvio Fanella. Giovanni Battista Ceniti, originario di Genova, è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Il suo fermo è stato disposto dalla direzione distrettuale antimafia della Procura di Roma perché ritenuto uno dei killer che questa mattina si sono presentati in casa di Silvio Fanella uccidendolo. Giovanni Battista Ceniti in un primo momento era stato indicato come appartenente alla formazione di esterna destra Casa pound, ma poi  il leader del movimento Gianluca Iannone aveva smentito pur ammettendo che "un giovane con quel nome era stato espulso dall'organizzazione di estrema destra qualche anno fa per condotta non adatta al movimento". "L'abbiamo cacciato più di 3 anni fa e il suo gruppo venne sciolto, ma non era un dirigente, solo responsabile di una zona in provincia di Verbano-Cusio-Ossola. Aveva comportamenti poco seri. Ma forse si tratta di un caso di omonimia" ha spiegato Iannone, concludendo: "Non sappiamo ancora se la persona ferita nell'agguato alla Camilluccia di questa mattina sia Giovanni Ceniti, ma, nel caso non fosse un caso di omonimia, si tratterebbe di una persona che è stata espulsa più di tre anni fa". Ceniti, non appena le sue condizioni di salute lo consentiranno, sarà interrogato dagli inquirenti.

L'agguato a Fanella

Vero e proprio agguato questa mattina a Roma nella zona della Camilluccia. Un uomo infatti è stato raggiunto e ucciso a colpi di pistola da alcuni sicari che si sono presentati in un appartamento nell'area di Roma nord. La vittima è un pregiudicato di 41 anni, Silvio Fanella, ucciso all'interno dell'abitazione in via dei Gandolfi, una strada senza uscita a pochi passi dalla Balduina. A quanto si apprende l'uomo, che era ai domiciliari dopo la condanna per il maxi riciclaggio Telecom Italia Sparkle – Fastweb da due miliardi di euro che ha coinvolto l'imprenditore Gennaro Mokbel, è stato raggiunto al petto da diversi proiettili che non gli hanno lasciato scampo. Il 41enne, considerato dagli investigatori il "cassiere" dell’imprenditore Mokbel, era stato condannato a nove anni nell'ottobre scorso. Nello stesso agguato è stato ferito anche un altro uomo, un 29enne trasportato in ambulanza al pronto soccorso in codice rosso. L'ipotesi al momento è che il 29enne facesse parte del commando che ha ucciso il pregiudicato. L'uomo è stato sottoposto a un intervento chirurgico al policlinico Gemelli e le sue condizioni sono giudicate gravi dai medici che si sono riservati la prognosi.

Posti di blocco e caccia all'uomo

Sul posto sono subito giunte alcune volanti della polizia allertate dai vicini che avrebbero raccontato di aver sentito delle urla e degli spari provenire dall'appartamento. Dalle prime informazioni pare che dopo la sparatoria due uomini siano stati visti scappare dal palazzo a bordo di un'auto. Secondo una prima ricostruzione della squadra Mobile, i killer sarebbero saliti al quarto piano della palazzina e avrebbero aperto il fuoco contro Fanella che avrebbe reagito colpendone uno. Il commando si sarebbe poi allontanato abbandonando però il complice ferito in strada. La polizia ha scatenato una caccia all'uomo intorno al quartiere per cerare di rintracciare l'auto sospetta. Elicotteri e posti di controllo sono stati attivati nella zona nord della Capitale  provocando non pochi disagi al traffico di Roma. Le autorità di polizia, infatti, hanno provveduto a chiudere anche un tratto di via Trionfale, all'altezza di via Prisciano. Il traffico è stato deviato su via delle Medaglie d'Oro causando un grande caos in tutto il quadrante di Monte Mario.

Lo scandalo fastweb e il caso Mokbel

Emergono ulteriori particolari dell'agguato mortale di questa mattina a Roma. La vittima come detto è un nome illustre delle cronache giudiziarie degli ultimi anni, il 41enne Silvio Fanella, condannato in primo grado a 9 anni nel processo per la truffa Fastweb, la vicenda che coinvolse ex dirigenti delle società Telecom Italia Sparkle e Fastweb per un maxi riciclaggio. Fanella era stato considerato il "cassiere" del gruppo che faceva riferimento al manager Gennaro Mokbel, da sempre vicino ai movimenti di destra. Smentita invece l'appartenenza a Casa Pound dell'uomo ferito e ora ricoverato in gravi condizioni al policlinico Gemelli, un 29enne originario di Genova. "Nessun esponente di CasaPound Italia è coinvolto nell'agguato avvenuto questa mattina a Roma e siamo pronti a querelare immediatamente chiunque sostenga il contrario" ha affermato infatti in una nota il leader del movimento Gianluca Iannone, smentendo l'indiscrezione.

I rilievi della scientifica sull'auto dei killer
I rilievi della scientifica sull'auto dei killer

L'azione dei killer di Fanella

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il commando che ha ucciso Fanella  era composto da tre persone che hanno fatto irruzione nell'appartamento dove il 41enne abitava con la cugina. L'uomo è stato raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco e il suo corpo senza vita è stato trovato nell'androne del palazzo. Nella sparatoria è rimasto ferito uno dei tre uomini del commando, il 29enne ora ricoverato al Gemelli in gravi condizioni. L'uomo è stato abbandonato dai compagni nel cortile dell'abitazione di Fanella e poi soccorso da un'ambulanza del 118. Il 29enne ha subito anche un intervento chirurgico e la prognosi resta riservata. Gli altri due killer invece sono riusciti a fuggire a bordo di un'auto, una Croma bianca, poi risultata rubata e ritrovata in Via Premuda, non lontana dal luogo dell'agguato.

Il presunto tentativo di sequestro di Fanella

A quanto si apprende, Fanella che oggi avrebbe dovuto partecipare anche ai funerali di uno dei suoi legali sul caso Fastweb, diversi mesi fa avrebbe subito un tentativo di sequestro come vendetta per un'appropriazione di fondi di dubbia provenienza. È quanto emerge da una indagine della Procura di Potenza su alcuni soggetti vicini ad un clan della malavita organizzata della zona. Per il rapimento erano stati reclutati tre giovani lucani ma il progetto sarebbe poi fallito. La polizia intanto sta cercando di ricostruire l'esatta dinamica dell'omicidio dell'uomo e per questo la cugina di Fanella è stata portata in caserma per essere ascoltata come testimone dei fatti.

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