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Pontificato di Papa Leone XIV

Arcigay a Fanpage.it: “Su coppie gay Papa Leone ignora la realtà, famiglie omosessuali esistono”

“Le dichiarazioni di Papa Leone XIV sulla famiglia non sono una novità, la dottrina della Chiesa non è mai cambiata”, dice a Fanpage.it il segretario generale di Arcigay Gabriele Piazzoni dopo la chiusura di Prevost alle coppie omosessuali. “Il Vaticano continua a non voler riconoscere la pluralità delle famiglie”.
A cura di Giulia Casula
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Fanno discutere le parole di Papa Leone XIV che oggi, durante un'udienza presso la Santa Sede, ha sgomberato il campo da qualsiasi ipotesi in merito a una sua possibile apertura sul tema dei diritti lgbt. Rivolgendo un appello a chi ricopre ruoli di governo perché si adoperi per "costruire società civili armoniche e pacificate", Prevost ha chiarito che "ciò può essere fatto anzitutto investendo sulla famiglia". Quest'ultima – ha specificato il Pontefice -è "fondata sull'unione stabile tra uomo e donna", una "società piccola ma vera, e anteriore a ogni civile società". La scelta delle parole non è stata certamente casuale. Il riferimento alla famiglia, intesa esclusivamente come formata da un uomo e una donna, non lascia dubbi sull'approccio del nuovo Papa alle questioni legate alla comunità lgtbqia+.

"Le dichiarazioni di Papa Leone XIV sulla famiglia non rappresentano una novità, la dottrina della Chiesa non è mai cambiata, e nemmeno il suo predecessore lo ha fatto", dice a Fanpage.it, Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. Nei fatti, la linea del Vaticano sulle coppie omosessuali non era cambiata nemmeno sotto la guida di Papa Francesco, che tuttavia, aveva lanciato dei segnali di apertura, tra cui il famoso "Chi sono io per giudicare?" detto a pochi mesi dall'inizio del suo pontificato nel 2013.

Nelle ore immediatamente successive alla sua elezione, in molti si erano affrettati per cercare di ricostruire le sue posizioni su molti temi – dai diritti civili alle tematiche migratorie – nel tentativo di collocare il Pontefice da qualche parte all'interno dello spettro politico. Il profilo di Prevost è stato descritto come quello di un moderato, a metà strada tra la linea di Bergoglio e le istanze più conservatrici della Chiesa. Sin dalle vecchie dichiarazioni recuperate qua e là dai media, l'atteggiamento dell'ex cardinale nei confronti di identità di genere e sessualità era parso abbastanza ostile e ora le sue parole sembrano confermarlo. Tanto da aver già incassato il plauso di Pro vita, che ha ringraziato Papa Leone XIV per aver ricordato la centralità della famiglia "troppo spesso messa in pericolo da chi vuole scardinare anche i più assodati concetti scientifici di maschile e femminile".

Il Vaticano "continua a non voler riconoscere la pluralità delle famiglie, siano esse omosessuali o eterosessuali", replica Piazzoni. "Per quanto ci riguarda la questione fondamentale è che le istituzioni pubbliche e laiche non si lascino influenzare da una visione esclusivamente religiosa, ma riconoscano e tutelino tutte le famiglie che esistono, senza distinzioni. Famiglie che non sono certo ‘figlie di un dio minore’", ribadisce. "È proprio qui – prosegue l'attivista- è il vero problema che le famiglie omosessuali affrontano ogni giorno, l’evidente distanza tra il principio costituzionale di laicità e la realtà: l’Italia si professa laica, ma spesso nei fatti non lo è. Sul piano legislativo abbiamo ancora famiglie di serie A e famiglie di serie B, alcune pienamente tutelate nei diritti, altre costrette a faticosi percorsi legali e burocratici per vederli riconosciuti", conclude.

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